Garagnani (F.I.): ‘nelle scuole si fa politica, intervenga Berlusconi’

Sulla base della “realtà bolognese”, l’onorevole Fabio Garagnani (Forza Italia) ha rivolto nei giorni scorsi un’interpellanza al Presidente del Consiglio perché chiarisca “nel doveroso rispetto della autonomia delle varie istituzioni educative e della libertà di insegnamento il corretto rapporto che deve intercorrere all’interno dell’istituzione scolastica fra funzione docente e dirigente e ruolo politico, che deve comunque rimanere estraneo”.

Tre, sostanzialmente, i “capi d’accusa” di Garagnani.
“Nella scuola e città della provincia di Bologna vi è un clima di esasperata politicizzazione e di scontro creato da parte di esponenti della sinistra a seguito dei provvedimenti del Governo concernenti la riforma della scuola”; si persegue, soprattutto da parte di “settori del sindacato e in particolare dalla CGIL”, una disinformazione sui reali contenuti della riforma, “con la connivenza di determinati dirigenti scolastici spesso dimentichi del loro ruolo di funzionari dello Stato, e solleciti invece di quello di aderenti ad una determinata forza politica”; infine, tutto questo coinvolge o è addirittura “preparato” da docenti e dirigenti, o dagli enti locali “abusando del loro ruolo”.

Secondo il parlamentare azzurro, il presidente Silvio Berlusconi dovrebbe pertanto “chiarire il limite oltre il quale il docente o dirigente non può spingersi pena lo snaturare la propria funzione educativa e gestionale, che deve svolgersi al di fuori di ogni contesto politico o partitico” e chiede al Governo “un atto del Governo che ristabilisca la certezza del diritto e sanzioni quei comportamenti che non rispondono a quei criteri di lealtà e correttezza che debbono sempre caratterizzare l’operato di un dirigente dello Stato”.