Fridays For Future: oggi, 24 maggio, nuovo sciopero per il clima. Scuole iniziano a dichiarare stato di emergenza climatica

La Dirigente, Fernanda Manganelli, in considerazione delle emergenze climatiche quotidiane e delle ripetute dichiarazioni di allerta meteo emanate dalla Protezione Civile, e avendo preso atto dei rapporti IPCC e IPBES, diffusi dalle Nazioni Unite, sulle conseguenze sempre più allarmanti dei cambiamenti climatici, provvede a dichiarare lo STATO DI EMERGENZA CLIMATICA ED ECOLOGICA per il suo Istituto, I. C. Capasso Mazzini di Frattamaggiore-Napoli“. Questo l’incipit dello stato di emergenza dichiarato dalla prima scuola italiana a farlo, l’Istituto Mazzini di Frattamaggiore, appunto. E la dirigente scolastica Manganelli non è rimasta sola: in breve tempo altre scuole si sono unite dichiarando lo stato di emergenza climatica. Intanto oggi, 24 maggio, si sta svolgendo un nuovo sciopero per il clima.

A dichiarare lo stato di emergenza climatica con il Mazzini, anche il Majorana di Grugliasco e il Notarangelo – Rosati di Foggia. Il documento firmato dai dirigenti scolastici vale come atto di pressione sulle istituzioni affinché vengano presi provvedimenti “efficaci nel contenere gli effetti del collasso climatico e dell’estinzione di massa del vivente”. I docenti chiedono quindi ai propri interlocutori istituzionali, dalle più piccole amministrazioni comunali fino ai governi, di agire per l’ambiente. A  preparare il documento che serve come traccia per la dichiarazione è stato il movimento Teachers for Future (Tff), un gruppo di insegnanti nato dalla costola del più globale #FridaysforFuture, quello inventato dalla ragazzina svedese Greta Thunberg. Ma cosa chiedono gli insegnanti, per l’esattezza? Secondo quanto leggiamo sul sito fridaysforfutureitalia.it almeno quattro punti:

– ai colleghi di convalidare le giustificazioni delle assenze per la partecipazione alla mobilitazione del 24 maggio; chiediamo a colleghi, genitori e adulti di ascoltare le richieste degli studenti, condividerle e agire di conseguenza.
– Ai dirigenti scolastici di dichiarare lo stato di emergenza climatico ed ecologico per il proprio istituto, anticipando la politica. In calce a questo appello (scarica QUI Linee Guida in formato PDF) si trovano le proposte di linee guida per tale dichiarazione.
– Alle associazioni sindacali di categoria di sostenere le proteste e aggiornare le loro rivendicazioni, riconoscendo il ruolo delle lotte sociali attorno all’emergenza climatica ed ambientale, perché non si può ignorare lo stretto legame tra giustizia ambientale e giustizia sociale e si deve evitare che le conseguenze del degrado ambientale e del collasso climatico ed ecologico ricadano, come succede da tempo, sugli ultimi.
– Al mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo di schierarsi pubblicamente a fianco dei ragazzi.

Sul sito è spiegato inoltre come dichiarare lo stato di emergenza climatica:  “Suggeriamo di coinvolgere attivamente gli studenti nella dichiarazione di emergenza coerentemente all’ordine e grado della scuola, e di renderla occasione di mobilitazione individuale e collettiva nello spirito della cooperazione democratica. Consigliamo inoltre di elaborare un piano dettagliato in cui siano indicate le tempistiche, le più brevi possibile (suggeriamo entro l’anno 2025), entro cui raggiungere i propositi”.  Li elenchiamo di seguito:

1. Emissioni zero per l’istituto scolastico
Farsi promotori nei confronti dei Comuni, con pressante richiesta, di coibentazione, efficientamento e risparmio energetico dell’edificio – Fare richiesta di contratti con fornitori di energia 100% rinnovabile – Emissioni neutre: partecipazione a campagne di riforestazione per compensare emissioni residue fino al raggiungimento delle zero emissioni.

​2. Emissioni zero per i trasporti scolastici (per studenti e personale della scuola)
Pianificazione car pooling (viaggio in auto condiviso) e car sharing per famiglie e personale scolastico, anche in caso di spostamento su diversa sede – Agevolazioni per il trasporto pubblico al personale scolastico – Pianificazione gruppi ciclabili da e verso scuola – Partecipazione a campagne di implemento della ciclabilità urbana e suburbana – Fare richiesta al Comune di rimpiazzo del parco auto dei mezzi di trasporto scolastico.

​3. Acquisti con emissioni zero e rifiuti zero
Acquisto di carta esclusivamente riciclata – Abolizione della carne dalle mense e consumo di prodotti esclusivamente biologici e a km 0 – No all’acquisto di prodotti alimentari confezionati in monodose (ad esempio acqua in bottiglia) – Riduzione o taglio netto della plastica a scuola – Laboratori di riciclo, recupero e riuso dei materiali di uso quotidiano – Prodotti per le pulizie biodegradabili – Rifiuti zero entro i tempi concordati.

​4. Ritorno alla Terra
Orti scolastici coltivati dalla comunità scolastica e utili all’autoproduzione e all’autoconsumo – Piantumazione di alberi negli spazi scolastici esterni (anche per protezione dalle sempre più frequenti ondate di calore) – Partecipazione a campagne di riforestazione e rewilding nel territorio comunale – Campagne di pulizia dei rifiuti nel territorio – Produzione di compost e biochar dai rifiuti organici – Favorire incontri pubblici di gestione di orti urbani e permacultura – Mettere a disposizione gli spazi scolastici per attività di scambio di sementi locali o rari.

​5. Programmazione didattica e comunicazione scientifica
Favorire incontri pubblici, utili alla comunità scolastica e locale, di informazione scientifica sul cambiamento climatico –Riprogrammazione della didattica: revisione di tutte le materie curriculari, umanistiche e scientifiche, alla luce della crisi climatica ed ecologica, approvata in sede di Consigli di Istituto – Avviare progetti di outdoor education per la conoscenza ed esperienza diretta della Natura.

​6. Fare rete
Costituire in ogni scuola o dipartimento un comitato per l’emergenza climatica – Favorire il collegamento con le altre scuole in Italia e nel mondo in stato di emergenza climatica utile allo studio e allo scambio di idee e buone pratiche – Fare attivamente pressione sulle istituzioni locali affinché dichiarino emergenza climatica – Mettere a disposizione gli spazi scolastici per i momenti assembleari (attività di comitati, cittadini, associazioni, ecc.) che siano coerenti all’applicazione dell’emergenza climatica locale o nazionale.

​7. Prevenzione
Informare la comunità scolastica e locale sui comportamenti di prevenzione in previsione di eventi meteorologici estremi: incendi, alluvioni, o razionamento dell’acqua e delle risorse alimentari – Creazione di gruppi di acquisto nella comunità scolastica e locale per prodotti e generi di prima necessità, cibo, pronto soccorso in caso di calamità naturale – Prevenzione psicologica a scuola per supportare i ragazzi più grandi in occasione della dichiarazione di emergenza climatica – Favorire una rete comunitaria scolastica di ascolto e di appoggio ­– Interruzione dei rapporti di collaborazione con enti privati coinvolti nella produzione e distribuzione di energia da fonti fossili.

​8. Portare a casa
Favorire l’applicazione delle medesime pratiche anche a casa degli studenti, per riproporle in famiglia, tra amici e conoscenti e nelle proprie comunità.