Formazione docenti: il nuovo approccio del Miur

Verso un nuovo sviluppo culturale e professionale continuo.
Di più sul numero di gennaio di Tuttoscuola

Il settore della formazione del personale della scuola sta affrontando diverse innovazioni motivate da un bisogno di rafforzare il sistema istruzione a partire dal ruolo centrale, sempre più riconosciuto, di una delle sue figure cardine: il docente. È infatti sempre più necessario che il nostro sistema scolastico sia dotato di insegnanti adeguati alle esigenze del Paese ed al veloce e continuo mutamento del contesto globale, in grado di trasferire, negli alunni/studenti, competenze che rispondano, in modo realmente efficace, ai cambiamenti della domanda del mercato del lavoro dei prossimi anni e ai nuovi modelli economici e sociali. In questo contesto, oltre alla necessità di garantire nuovi sistemi di accesso per i docenti, con percorsi maggiormente selettivi, adottando processi di reclutamento che siano sempre più connessi con il mondo universitario, con quello della ricerca e del lavoro e  che rafforzino, al contempo, la pratica didattica nelle scuole, occorre innovare costantemente la formazione in ingresso ed in servizio degli insegnanti, sostenendo la realizzazione di un vero e proprio sistema per lo sviluppo professionale continuo. Su questa linea si sta muovendo la Direzione generale per il personale scolastico del Miur, mettendo in campo diverse azioni di sistema che interessano gli oltre 740.000 docenti di ruolo, circa 1/3 dei dipendenti pubblici del nostro Paese. Ne abbiamo parlato sul numero di gennaio di Tuttoscuola in un articolo a firma di Davide D’Amico, Dirigente Ufficio VI Direzione Generale per il personale scolastico del Miur.

Il fatto che la formazione sia oggi “obbligatoria, strutturale, permanente” sta ulteriormente accelerando lo sviluppo di una strategia orientata alla valorizzazione ed al riconoscimento delle competenze che, inevitabilmente, devono intersecarsi con la carriera, con la ricaduta e l’impatto sul lavoro dei docenti, e conseguentemente con l’innalzamento della qualità dell’offerta formativa.

Nell’attuale contesto di rinnovato rilancio del settore della formazione, si sta lavorando alla realizzazione di nuovi modelli strutturali, nonché allo sviluppo di metodologie e strumenti per valutarne l’impatto e l’efficacia, al fine di migliorare la sua performance e quella del sistema scuola.

Ad esempio, considerando la formazione dei neoassunti, disciplinata dal D.M. 850/2015,che  nel corrente anno scolastico, sta vedendo la partecipazione  di circa 30.000 docenti, si evidenza che  il sistema realizzato è costituito da strumenti digitali di accompagnamento completamente innovati nella veste grafica e da iniziative formative che riducono sempre più gli incontri frontali a fronte di un maggiore impegno sulle attività laboratoriali, sul peer to peer (formazione tra pari con l’ausilio di tutor appositamente formati), sulla visita dei neoassunti in scuole ad alto contenuto innovativo (per stimolare la progettazione didattica e la collaborazione anche tra docenti di diverse scuole) e sulla realizzazione di un portfolio del docente(documento digitale che raccoglie  le esperienze, la formazione e le competenze) che tenderà ad integrarsi con quello previsto per la formazione in servizio. La nuova formazione in ingresso è stata progettata come punto di partenza verso uno sviluppo professionale che copre l’intera carriera del docente ed è caratterizzata da modelli innovativi di attuazione, orientati fortemente all’innovazione digitale, coniugando le competenze del docente (bilancio di competenze iniziale) con i bisogni della scuola, stimolando continue riflessioni e produzione di documentazione sulla didattica. Ogni fase del percorso di formazione in ingresso è tracciata attraverso strumenti digitali, consentendo di conoscere la situazione in tempo reale dell’andamento delle diverse fasi, su tutto il territorio nazionale. Altre azioni importanti nell’ambito della formazione sono tuttora in corso. In particolare si sta   innovando anche l’approccio alla formazione in servizio, dedicando una notevole quantità di risorse finanziarie per le azioni formative. Infatti, se guardiamo agli investimenti strutturali in formazione, le risorse a disposizione impegnano 40 milioni di euro l’anno, che le scuole possono utilizzare per i bisogni formativi dei propri insegnanti, e circa 386 milioni di euro che i docenti possono utilizzare per sostenere il proprio aggiornamento professionale (sotto forma di 500 euro da utilizzare con la carta elettronica del docente ciascun anno –sistema di e-procurement). Si tratta di risorse ingenti, anche paragonate a quelle investite a livello internazionale nel settore da altri Stati, a testimonianza del fatto che, per il futuro del nostro Paese, il sistema istruzione rappresenta uno dei pilastri fondamentali. I dati di spesa rilevati sono incoraggianti e testimoniano come i docenti siano sempre più orientati e responsabilizzati ad investire nel settore della formazione.  Oltre alla disponibilità di risorse finanziarie occorre che le stesse siano ben indirizzate verso gli obiettivi, migliorando costantemente il livello di qualità delle azioni realizzate. Per questo motivo, il Direttore generale del personale scolastico, la Dott.ssa Maria Maddalena Novelli, ha  istituito tre gruppi di lavoro, con il coinvolgimento di esperti (dirigenti tecnici, dirigenti scolastici, insegnanti, formatori, Indire) e di importanti fondazioni della società civile (tra cui la Compagnia San Paolo, la Fondazione Agnelli e la fondazione Astrid). Il documento che raccoglie i lavori dei tre gruppi di lavoro è pubblicato sul sito web del Ministero e riguarda tre specifici temi: “standard professionali dei docenti”, “curriculum e portfolio professionale” e “indicatori di qualità della formazione”.

Un altro elemento importante a cui si sta dedicando particolare cura ed attenzione è la gestione amministrativo-contabile della formazione, ambito che necessita di una costante reingegnerizzazione dei processi, al fine di velocizzare l’assegnazione dei fondi. È importante infatti considerare, accanto agli aspetti fondamentali legati a come garantire la “qualità” e l’“efficacia” della formazione, la possibilità di rendere “invisibile” la gestione amministrativo-contabile. Una gestione amministrativo-contabile è invisibile quando le regole e i procedimenti ad essa correlate non costituiscono un problema all’attuazione degli interventi previsti dalle azioni strategiche messe in campo per la formazione. In questo scenario, si sta definendo una programmazione del “ciclo di vita della formazione” in modo strutturato e basato su una tempistica adeguata, che consenta di garantire la liquidità necessaria alle Istituzioni scolastiche, per il pagamento delle spese sostenute.

In un siffatto sistema complesso è stato inoltre necessario realizzare un ecosistema digitale fortemente integrato nei processi amministrativi di attuazione. L’idea di base consiste nel riunire in un’unica piattaforma le attività connesse con il “ciclo di vita della formazione”. 

Abbiamo approfondito il tema all’interno del numero di gennaio di Tuttoscuola.

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