Formazione docenti, Azzolina: ‘Deve essere obbligatoria’. Turi (Uil Scuola): ‘Allora Ministro apra subito il contratto’

«I docenti vanno assolutamente formati. La formazione deve essere obbligatoria». A dirlo nel corso di un’intervista di Radio 1 è stata la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Un’affermazione che rischia di aprire un nuovo fronte con i sindacati che in questo primo periodo di amministrazione dell’Azzolina hanno sottolineato più volte l’apparente immobilismo del MPI. Addirittura Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola è stato ancora più netto: “Se il ministro vuol parlare di formazione apra subito il contratto“.

Già nei giorni scorsi la ministra aveva ribadito a Tuttoscuola il dovere della formazione per gli insegnanti: “La scuola è l’istituzione più importante che abbiamo – aveva dichiarato Azzolina -. Dobbiamo curarla e rispettarla, ricordarci che è una comunità scientifica dove lavorano professionisti che studiano a lungo per salire in cattedra e che devono sempre formarsi, anche dopo essere stati assunti”.

“Se il ministro vuol parlare di formazione apra subito il contratto“, ha commentato Turi in risposta alle dichiarazioni della ministra Azzolina, Ricordiamo, come sostenuto da Tuttoscuola, che il contratto è la sede per precisare le modalità di assolvimento dell’obbligo previsto dal comma 124 della Buona Scuola.

La formazione iniziale degli insegnanti è obbligatoria ed è compito dello Stato, una precisa riserva di legge – ha continuato il segretario Uil Scuola – . La formazione del personale in servizio, invece rientra nelle prerogative contrattuali e va affrontata in sede negoziale. Gli insegnanti sono dipendenti dello Stato, ma hanno una loro specificità. Non esiste una formazione di stato che coinvolge l’istruzione pubblica. Al docente, nella sua dimensione individuale e collegiale va offerto un ventaglio di offerte per la formazione in servizio per evitare una deriva dirigista che potrebbe configurare perfino l’indottrinamento. È lui stesso che decide. Invece tutti si sentono ‘formatori’ di qualcun altro. Va rispettata la delicata funzione docente“.

“Questo tema – ha concluso Turi –  richiama una volta in più la necessità di sedi di garanzia della libertà di insegnamento. Anche per questo serve il rinnovo del contratto”.