Filiera tecnico-professionale 4+2, dai 14 ai 20 anni/2. Diploma e post-diploma ‘terziario’

Quella di prevedere per l’istruzione tecnica un percorso di prolungamento/rafforzamento post-diploma in alternativa allo sbocco universitario non è una novità in assoluto: l’idea si affacciò nel biennio iniziale dei lavori della commissione Brocca (attiva dal 1988 al 1992), allora coordinata dall’ing. Gian Carlo Zuccon, quando si profilò l’idea che – in un quadro di consolidamento e completamento della formazione generale di tutti gli indirizzi di scuola secondaria superiore – si dovesse procedere alla despecializzazione di quelli dell’istruzione tecnica: operazione che avrebbe comportato il rinvio della formazione specialistica a un percorso post-diploma parallelo e alternativo a quello universitario.

Idea che fu bloccata dalle forti resistenze dell’allora potente Direzione generale dell’istruzione tecnica, che impose una soluzione di compromesso: l’affiancamento dei percorsi “modello Brocca” con quelli tradizionali o quelli “assistiti” dalla stessa Direzione, che conservavano in sostanza la curvatura specialistica dei curricula. Compromesso che non fu accettato da Zuccon, che per questo si dimise dall’incarico. E in effetti furono assai pochi gli istituti tecnici, soprattutto quelli industriali, che scelsero il “percorso Brocca”. Così tramontò la prospettiva di una formazione tecnica superiore a carattere non universitario.

Gli ITS Academy, pur nel limitato riscontro finora ricevuto in termini di iscrizioni, costituiscono, come Tuttoscuola ha evidenziato al momento del varo della legge a larghissima maggioranza, il primo, organico tentativo di andare in quella direzione. Ma a questo punto si poneva con urgenza il problema di come alimentare questo sistema italiano di formazione post-diploma terziaria non accademica in modo da renderlo paragonabile, anche come dimensione, ai modelli internazionali più collaudati, come quello tedesco e quello francese.

Il ddl Valditara, caratterizzato dalla scansione 4+2 per gli istituti tecnici e professionali attraverso una sperimentazione di massa in tempi brevi, va letto anche come una risposta a quel problema. C’è però una differenza sostanziale con il ricordato modello Brocca (prima maniera) perché quel modello andava in direzione della despecializzazione degli indirizzi, mentre quello che si delinea del ddl Valditara è, al contrario, un progetto di rafforzamento del carattere specialistico di questa area degli studi secondari, in alternativa secca con quella costituita dai licei.

Un’operazione che presenta numerose incognite tecniche e politiche, che proviamo a individuare.

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