Federalismo fiscale/1: si vogliono stringere i tempi

Quest’anno sarà segnato, senza ombra di dubbio, dal federalismo, questione centrale dell’agenda di quasi tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento. L’attuazione del federalismo fiscale è ritenuta ineludibile per una vera trasformazione del Paese nel quale chi decide ne risponda con un’autonomia ed una responsabilizzazione che coincidano con gli interessi nazionali.

Anche il Governo prepara il terreno alla concreta attuazione del federalismo fiscale, che dovrebbe vedere la luce entro la fine dell’anno 2008, con la presentazione di un emendamento al decreto legge n. 112 (noto come decreto fiscale) che istituisce presso il Ministero dell’Economia un “fondo unico” in cui far confluire i trasferimenti erariali attribuiti alle regioni “per finanziare funzioni di competenza regionale“.

Per la definizione di un efficiente e sostenibile modello di federalismo la prima questione da affrontare è innanzitutto la definizione dei livelli dei servizi essenziali da garantire ai cittadini (essenziali perché sono stabiliti per tutti, anche se la Regione che ha di più può decidere per un loro potenziamento).

Il concreto avvio del federalismo, fondato sui principi di responsabilità fiscale e di efficienza amministrativa, richiede una preventiva definizione delle funzioni e delle competenze da attribuire ai diversi livelli istituzionali ed una valutazione d’impatto delle implicazioni di ordine organizzativo, economico e finanziario.