Faraone: su concorso fantasiose ricostruzioni

I compensi per commissari e presidenti andranno da 7-800 euro a 3-4.000, il doppio che nell'ultimo concorso

Il concorso della scuola è stato, negli ultimi giorni, al centro delle cronache nelle più fantasiose ricostruzioni. Facciamo chiarezza: si farà, abbiamo raddoppiato il compenso per chi sceglie di fare il commissario, ogni passaggio fin qui fatto è nel rispetto delle norme. Ma soprattutto, aspetto che pare qualcuno abbia dimenticato, assumeremo a tempo indeterminato 63.712 docenti, solo una parte dei 180.000 insegnanti che entro il 2018 diranno addio al precariato grazie alla Buona Scuola. Un’operazione enorme, che come tale dovrebbe essere considerata”. A dirlo è il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone.

Due le questioni – spiega Faraone – faziosamente contestate: il compenso dei commissari – un euro all’ora – e il cambiamento in corsa delle sedi delle prove. La prima considerazione è figlia di un calcolo sbagliato: i commissari e i presidenti di commissione verranno retribuiti non a ora ma a candidati e, grazie all’aumento del compenso previsto con un emendamento governativo, prenderanno mediamente 700/800 euro con punte massime di 3/4.000 euro. Il doppio di quanto hanno percepito per l’ultimo concorso. Nessuno viene costretto e, anzi, colgo l’occasione per ringraziare chi si è già messo a disposizione. Per quanto riguarda, invece, il cambiamento delle sedi – continua il Sottosegretario – ci scusiamo per l’inconveniente, ma va detto che è stato comunque comunicato entro 15 giorni dallo svolgimento della prova, come previsto dal bando. Unica eccezione le prove del 28 aprile, per le quali il preavviso è stato ‘solo’ di tredici giorni. Abbiamo messo in moto una macchina poderosa per un numero enorme di assunzioni e stiamo andando avanti con determinazione. Lo facciamo per garantire un futuro di certezza a una categoria professionale importante per il Paese e qualità e continuità ai nostri ragazzi”. 

Abbiamo ereditato una situazione di caos, di norme contraddittorie, di liste e graduatorie, ognuna con un nome diverso, ognuna con una speranza disattesa. Abbiamo tirato una linea e stiamo mettendo ordine. Nessuno – conclude Faraone – aveva mai osato tanto. E questo è sotto gli occhi di tutti”.