Il deserto dei concorsi scuola: perché tanti concorsi sono fermi?

Non meno di 800mila potenziali candidati per i concorsi scuola statale sono da mesi in attesa dei numerosi bandi annunciati, ma mai pubblicati, fatto salvo quello del concorso di educazione motoria per la scuola primaria, pronto per avviare le procedure selettive per i numerosi candidati iscritti. È lungo l’elenco dei concorsi scuola annunciati e previsti da disposizioni legislative: concorso ordinario e straordinario per IRC (Insegnanti di Religione Cattolica), concorso per DSGA e concorso per f.f., concorso straordinario-ter per docenti di scuola secondaria (e fors’anche di scuola dell’infanzia e primaria), concorso ordinario e straordinario per DS e concorso per dirigenti tecnici. Il sistema ha bisogno di questi reclutamenti, ma più essi servono e più i relativi concorsi scuola slittano.

Il primo motivo di ritardo dei bandi per diversi di quei concorsi scuola è dovuto alla mancata definizione dei decreti di regolamento, ma per quasi tutti sussiste una generale difficoltà di predisporre i quesiti per le prove, in riferimento, soprattutto, alla scelta dell’agenzia o dell’università oppure del Formez PA preposta alla loro definizione.

Per i concorsi scuola finalizzati al reclutamento di dirigenti scolastici, oltre a questa difficoltà per la predisposizione dei quesiti, sussiste anche l’incertezza sul numero dei posti da mettere a concorso, a causa del contenzioso sul dimensionamento che dovrebbe concludersi definitivamente con la sentenza della Corte Costituzionale il prossimo 21 novembre.

Per il concorso straordinario-ter per docenti, annunciato più volte da oltre sei mesi, dopo l’autorizzazione della Commissione Europea e la firma dei decreti-regolamento da parte del ministro il 26 ottobre scorso, si attende la registrazione da parte della Corte dei Conti prevista al massimo entro il 25 novembre (2023, è il caso di specificare). La pubblicazione dei decreti consentirà successivamente di varare i bandi.

C’è infine il concorso per assumere 146 dirigenti tecnici, per i quali il ministro, dopo la pubblicazione dei dossier di Tuttoscuola sui diplomifici, aveva dichiarato la necessità urgente, integrando, altresì, la quota dei posti (almeno raddoppiati). Ma anche di quel concorso si sono perse le tracce.

Giustificati o meno tanti ritardi, si allontana sempre più l’obiettivo della stabilizzazione del sistema, mentre cresce la delusione e il disorientamento di centinaia di migliaia di potenziali candidati.

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