Concorso DS. La discrasia dei tempi delle procedure

È una brutta gatta da pelare per il ministero dell’Istruzione e del Merito – e segnatamente per il Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione e per il Direttore della Direzione generale per il personale scolastico – far quadrare tempi e procedure del concorso ordinario DS e di quello straordinario.

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Da alcuni mesi si attende l’avviso per la prova preselettiva del concorso ordinario, ma, inaspettatamente, il 20 marzo scorso la DG del personale scolastico ha pubblicato tutt’altro avviso: quello della prova orale del concorso straordinario DS. Soltanto quell’avviso.

L’atipicità di questo avviso (colloqui in aprile e maggio presso la sede del ministero per i soli candidati che avevano fatto ricorso contro il mancato superamento dell’orale dell’ultimo concorso DS) sta anche nel fatto che per una seconda procedura del concorso DS straordinario che prevede per altri candidati una prova scritta, non è stato pubblicato contemporaneamente l’avviso, senza che siano state fornite indicazioni per una sua prossima e imminente pubblicazione.

Questa discrasia dei tempi relativi alle due procedure del concorso DS straordinario (scritto per i candidati ricorrenti contro l’esclusione dal precedente concorso DS; orale per i candidati ricorrenti contro il mancato superamento dell’orale del precedente concorso DS) potrebbe avere conseguenze, se non tempestivamente eliminata, sul corso intensivo di formazione che dovrebbe svolgersi per complessive 120 ore, probabilmente nel corso della prossima estate per entrambi i gruppi dei candidati ricorrenti, in modo da consegnare all’Amministrazione scolastica la graduatoria unitaria dei vincitori dei 392 posti, pari al 40% dei 979 posti DS a concorso (gli altri 587 sono riservati al concorso ordinario).

Tre procedure (una per l’ordinario e due per lo straordinario) che sarebbe auspicabile procedessero per tempi armonizzati, per evitare contraccolpi e rischi di nuovi contenziosi: una bella sfida per il ministero, una comprensibile preoccupazione per migliaia di candidati, un’attesa senza fine per un migliaio di istituzioni scolastiche prive di titolare da troppo tempo, in un momento in cui serve una guida presente per governare efficacemente il territorio riformato dal nuovo dimensionamento.

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