Eliminare i voti?/3. Sì o no, ma soprattutto voto perché?

Sappiamo quanto il tema della valutazione appassioni e per certi versi divida i docenti, da sempre schierati tra chi crede che il voto sia opportuno e chi invece vorrebbe rimuoverlo.

Crediamo però che il problema non sia tanto se lo strumento del voto sia opportuno o meno, ma l’attenzione vada posta su un altro quesito, sicuramente più strategico, cioè quale sia l’obiettivo della valutazione e, nello specifico se sia un mezzo o un fine.

Ne parliamo con Cristiano Corsini, professore ordinario di Didattica Sperimentale dell’università Roma Tre, espero di fama nazionale in tema di valutazione degli apprendimenti.

Ci sono vari motivi per passare da una valutazione sommativa ad una descrittiva e, di conseguenza, per togliere i voti: una valutazione che non usi i voti in itinere – perché nella scheda finale e di fine quadrimestre (o trimestre) i voti ci sono – ha un impatto positivo sugli apprendimenti. Inoltre la valutazione descrittiva, a differenza di quella numerica e ordinale centrata sui voti o giudizi, è una valutazione che è meno associabile a una visione competitiva dell’apprendimento, perché in questo contesto l’alunno riceve informazioni su cosa deve fare per migliorarsi e non si mette in competizione con i propri compagni e compagne di classe”. Anche l’idea che il voto serva come motivazione estrinseca per lo studio è quantomeno dubbia. “Se così fosse – ci dice Corsini – sarebbe la conferma che gli studenti hanno maturato una versione feticistica dell’apprendimento, cioè che studiano solo per il voto e apprendono poco e male, confermando l’inutilità del voto e la necessità della valutazione descrittiva. Se lo studente studia per il voto, sta costruendo un rapporto malato con l’apprendimento e quindi anche con se stesso. Passare dalla valutazione come fine alla valutazione come mezzo significa permettere agli studenti di avere consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dunque di incidere sul proprio percorso di apprendimento”.

Tuttoscuola ha approfondito il tema della valutazione descrittiva in un webinar che ha visto tra i protagonisti docenti e DS che hanno scelto di usare la valutazione descrittiva, oltre al contributo del prof. Corsini., che potete seguire cliccando qui: https://attendee.gotowebinar.com/recording/5960815801392735833 . Corsini è autore del libro “La valutazione che educa”, edito con FrancoAngeli, e ha scritto un interessante articolo – dal titolo “Per una valutazione educativa” che uscirà nel prossimo numero del mensile Tuttoscuola, all’interno di un dossier interamente dedicato alla valutazione: “Formare valutando”, con interventi anche di Italo Fiorin, Antonella Arnaboldi e altri (per non perderlo clicca qui).

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