Nuova valutazione alla primaria: una lettura proattiva dell’OM

Lo scorso 9 gennaio 2025 il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha emanato la nuova Ordinanza Ministeriale che, a norma della Legge 150/2024, disciplina la valutazione intermedia e finale nella scuola primaria e la valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado. Le nuove disposizioni entrano in vigore già con l’ultimo periodo dell’anno in corso e le scuole, nel corso del secondo quadrimestre, dovranno perciò adeguare i criteri di valutazione presenti nel PTOF e nei registri elettronici per potere applicare il disposto dell’Ordinanza negli scrutini finali del corrente anno scolastico.

Come spesso accade in tema di valutazione, l’Ordinanza ha suscitato dibattiti e interpretazioni controverse, che rischiano di generare incertezza tra docenti e famiglie. Tuttavia, una lettura attenta delle disposizioni permette di individuare un equilibrio tra le novità introdotte e la continuità con i principi della valutazione formativa. Tuttoscuola ospita una serie di autorevoli interventi a riguardo.

Come spiega bene Franca Da Re in questo articolo, si torna, nella scuola primaria, alla valutazione espressa attraverso giudizi sintetici (ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente, non sufficiente), ma accompagnati dalla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti in ciascuna disciplina, incluso l’insegnamento dell’educazione civica e il comportamento, con riferimento a dimensioni quali l’autonomia nell’attività, e le risorse utilizzate per portare a termine un compito.

Anche il pedagogista Cristiano Corsini, convinto teorico e fautore della valutazione educativa (quella in itinere) contrapposta a quella classificatoria (quella dei voti), invita a trovare nella nuova Ordinanza Ministeriale una chiave costruttiva, e così conclude il suo intervento sul nostro sito: “La retorica catastrofistica che esalta i lati negativi indubbiamente presenti nella nuova ordinanza rischia di fare più danni dell’ordinanza stessa, perché tende ad agire come elemento di deresponsabilizzazione. Al contrario, è bene ricordare che il destino della valutazione educativa rimane saldamente nelle mani di scuole e docenti. Saranno loro a decidere se valutare per classificare o valutare per trasformare”.

Dello stesso avviso, come si legge nell’intervista che ci ha rilasciato, è Elisabetta Nigris, autorevole docente di Progettazione didattica e valutazione presso l’Università di Milano Bicocca, già coordinatrice del gruppo di lavoro ministeriale sulla valutazione descrittiva nella scuola primaria. La Nigris ha scritto una bella lettera agli studenti della Bicocca.

Altri approfondimenti sul tema della valutazione si trovano nel numero di dicembre 2024 della rivista mensile Tuttoscuola, riservata agli abbonati. Per le scuole e gli insegnanti interessati Tuttoscuola, ente accreditato MIM per la formazione del personale, ha predisposto anche un corso online sulla valutazione: attraverso la voce di esperti che da tempo si occupano di valutazione in campo educativo, Cristiano Corsini, Giulio Iraci, Carla Gueli e Valentina Felici, viene affrontato il tema della valutazione come strategia didattica in grado di educare in modo significativo gli alunni. 

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