
Valutazione intermedia e finale alla primaria: tutto quello c’è da sapere sulla nuova ordinanza

In data 9 gennaio il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha emanato l’Ordinanza Ministeriale che, a norma della Legge 150/2024, disciplina la valutazione intermedia e finale nella scuola primaria e la valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado. Le nuove disposizioni entrano in vigore con l’ultimo periodo dell’anno in corso e le scuole, nel corso del secondo quadrimestre, dovranno adeguare i criteri di valutazione presenti nel PTOF e nei registri elettronici per potere applicare il disposto dell’Ordinanza negli scrutini finali.
Come sempre, le norme generali regolano solo le modalità di comunicazione degli esiti intermedi e finali, mai quelle di svolgimento e comunicazione della valutazione formativa in itinere, che resta in capo ai Collegi dei Docenti, alle loro articolazioni e ai singoli docenti. Ciò, del resto, è ribadito anche dall’art. 3, comma 5 dell’Ordinanza, che mutua il passaggio dalla precedente OM 172/2020, compreso il fatto che la valutazione formativa deve rendere all’alunno informazioni sul proprio apprendimento in modo “pienamente comprensibile”.
La nuova Ordinanza, dunque, si occupa della modalità di espressione della valutazione sommativa degli apprendimenti nelle discipline previste dalle Indicazioni Nazionali, compreso l’insegnamento dell’educazione civica.
Dispone anche che la valutazione del comportamento e il giudizio globale restino invariati, così come previsti nel D. lvo 162/17.
Il comportamento alla scuola primaria, quindi, resterà valutato con un giudizio sintetico espresso collegialmente dai docenti; il giudizio globale sia alla primaria che alla scuola secondaria di primo grado e la valutazione della religione cattolica e delle attività alternative restano invariate, come disciplinate dal D. lvo 62/17.
La valutazione degli alunni con disabilità dovrà essere ancorata al loro PEI e quella degli alunni con DSA terrà conto delle previsioni del PDP.
Cambia, invece, la valutazione intermedia e finale del comportamento nella scuola secondaria di primo grado, che dovrà essere espressa con voti in decimi. La valutazione inferiore a sei decimi comporterà la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo. La valutazione finale dovrà tenere conto dell’andamento del comportamento nell’intero anno scolastico.
La valutazione intermedia e finale degli apprendimenti nelle discipline nella scuola primaria
La valutazione sommativa periodica e finale nelle discipline sarà espressa con “giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti, nella prospettiva formativa della valutazione e della valorizzazione del miglioramento degli apprendimenti” (art. 3, comma 1). I livelli si riferiscono alla disciplina nel suo complesso.
I giudizi sintetici sono (art. 3, comma 2):
- Ottimo
- Distinto
- Buono
- Discreto
- Sufficiente
- Non sufficiente
Di ognuno di essi l’Ordinanza, nell’Allegato A, offre una breve descrizione “standard”, ovvero comune a tutte le discipline.
All’art. 3, comma 3, l’Ordinanza prevede che le Istituzioni scolastiche possano riportare nel documento di valutazione i principali obiettivi di apprendimento previsti dal curricolo di istituto per ciascuna disciplina.
All’art. 3, comma 6, si legge:
“Le istituzioni scolastiche, nell’ambito dell’autonomia didattica di cui all’articolo 4, comma 4 del DPR n. 275/1999, elaborano i criteri di valutazione, da inserire nel Piano triennale dell’offerta formativa, declinando, altresì, per ciascun anno di corso e per ogni disciplina del curricolo la descrizione dei livelli di apprendimento correlati ai giudizi sintetici riportati nell’Allegato A alla presente ordinanza.”
Ciò significa che non sarà sufficiente, per potere esprimere la valutazione, tenere conto semplicemente delle descrizioni contenute nell’Allegato A, che sono comuni a tutte le discipline, ma che i Collegi dei Docenti dovranno declinarli adattandoli allo specifico di ogni disciplina per ciascun anno di corso.
Ciò, dal punto di vista docimologico è corretto e corrisponde al disposto del D. lvo 62/17, che stabilisce che i voti rappresentano livelli di apprendimento. La nota n. 1865 del 10 ottobre 2017, infatti, orientava i Collegi ad elaborare strumenti di descrizione dei livelli ancorati ai voti.
Per la scuola secondaria di primo grado, pertanto, dovrebbero essere redatte delle rubriche che descrivano analiticamente, seppur brevemente, per ogni disciplina e per ogni anno di corso, il significato dei voti in decimi.
Ciò veniva chiesto espressamente per i quattro livelli della scuola primaria previsti dalla passata OM 172/2020: le scuole dovevano accompagnare all’espressione del livello un giudizio analitico, anche complessivo per la disciplina, ma che tenesse conto di tutti gli aspetti in essa compresi, riassunti nei “nuclei concettuali” e declinati dai traguardi delle Indicazioni e dagli obiettivi di apprendimento (es. ascolto e parlato, lettura, scrittura, lessico… in italiano).
La nuova Ordinanza mantiene questa disposizione, anche se le descrizioni dei sei livelli in essa contenuti, distinte per discipline e per anno di corso, al pari di quelle che si dovrebbero redigere per i voti nella scuola secondaria di primo grado, non saranno riportate nel documento di valutazione, ma resteranno come criterio esplicito nel PTOF, in allegato ai curricoli, nelle bacheche dei registri elettronici e in ogni luogo che le scuole riterranno opportuno per la pubblicazione.
Sulla scelta di rinominare i livelli, sulla funzione che essi debbono avere e su come e quando utilizzarli, sulla necessità della loro descrizione, ci riserviamo un prossimo ulteriore approfondimento sul numero di febbraio della rivista. Inoltre, sempre tenendo conto della nuova ordinanza, proporremo una riflessione sulla questione della valutazione formativa e sulla promozione dell’autovalutazione degli alunni.
Valutazione: non perdere il dossier de “La Scuola che sogniamo” e gli approfondimenti sulla Didattica pubblicati nell’ultimo numero di Tuttoscuola
Al suo interno un altro articolo di Franca Da Re dedicato alla valutazione formativa, sommativa e all’autovalutazione, mentre Giulio Iraci affronta il tema della valutazione in itinere senza voti nel solco della scuola democratica. E mentre Annamaria Gualtieri ed Enrica Polidoro portano l’esempio della scuola primaria in un articolo dal titolo “Valutare per motivare”, Ilaria Cavazzuti e Barbara Lippi preferiscono quello di un’attività per la didattica della Storia nella secondaria di I grado. Danilo Corradi e Giulietta Stirati, del Coordinamento per la Valutazione Educativa “Aldo Visalberghi” di Roma, portano infine i risultati di un anno di sperimentazione di valutazione descrittiva in itinere.
Leggi lo speciale sulla valutazione nell’ultimo numero di Tuttoscuola
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