Elezioni europee 2019: i programmi dei principali partiti sull’istruzione di PD, FI, FdI e +Europa

Ecco poi le proposte dei principali partiti di opposizione per l’istruzione.

Elezioni europee 2019: i programmi del Partito Democratico

Il PD presenta insieme al ‘Movimento Siamo Europei’ di Carlo Calenda un programma che in materia di istruzione fa le seguenti proposte:

– Impegno a dedicare 6 miliardi di euro nel bilancio europeo ai 25 milioni di bambini svantaggiati del nostro continente.
– Rendere più europei i percorsi di studio e di formazione, mobilitare le risorse necessarie a livello europeo e nazionale e introdurre obiettivi ambiziosi e vincolanti all’interno del semestre e dei programmi europei:

a) triplicare i fondi per Erasmus+ nel periodo 2021-2027 portandoli a 45 miliardi come richiesto dal Parlamento;
b) entro il 2024 riconoscimento reciproco e automatico di tutti i titoli di studio e dei periodi di studio all’esterno;
c) entro il 2030 raggiungere in tutta Europa la percentuale di:

• 50% di laureati;
• dispersione scolastica sotto il 5%;
• servizi educativi per il 50% dei bambini tra 0-3 anni e per il 100% di quelli tra 3-6;
• 5% del Pil dedicato alla ricerca.

–  Carta europea dello studente: entro il 2021 realizzare una E-Card dello studente per accedere in tutta Europa a facilitazioni, prestazioni e servizi (alloggi, musei, teatri, librerie e altri servizi culturali).

Elezioni europee 2019: i programmi di Forza Italia

Il punto 4 del programma, fatto di 12 sintetiche schede, intitolato ‘Dalla parte dei giovani e delle imprese’ contiene il seguente passaggio:

“La crescita in Europa sta rallentando. L’Italia mostra i dati peggiori di tutta l’Unione ed è in recessione. La disoccupazione giovanile raggiunge l’inaccettabile livello del 32%, con picchi di oltre il 50% nel Sud. Per questo vogliamo un’Europa al fianco dei giovani e delle imprese, degli artigiani, delle professioni. Vogliamo regole fiscali europee più flessibili su crescita e lavoro e la fine della politica dell’austerità. Servono più investimenti in infrastrutture, tecnologia, formazione, ricerca ed innovazione”. 

Elezioni europee 2019: i programmi  di Fratelli d’Italia

Non compare uno specifico punto programmatico sull’istruzione. Nella scheda dedicata a “Famiglia e natalità priorità del bilancio europeo” vengono indicati i seguenti obiettivi:

“Efficientamento del percorso formativo per rendere competitivi i giovani italiani rispetto ai loro coetanei europei; incremento risorse per il diritto allo studio; concreto sistema di orientamento universitario e lavorativo. Più rispetto e tutela del corpo docente, lotta al precariato, maggiori risorse per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti”.

Elezioni europee 2019: i programmi di +Europa

Il movimento +Europa, fondato da Emma Bonino, si presenta alle elezioni insieme a Italia in Comune, il movimento fondato da Federico Pizzarotti, sindaco di Parma. Il programma di questa lista, assai articolato, tocca il tema dell’istruzione in più punti:

– Le università vanno incentivate maggiormente affinché possano investire in ricerca e brevetti e
attrarre finanziamenti privati.
– Il “lifelong learning” è la via maestra per rafforzare la qualificazione dei cittadini che da una riorganizzazione del sistema educativo nel suo complesso possono aspettarsi di essere finalmente messi in condizione di avere opportunità e strumenti permanenti. Non è più sostenibile un sistema basato su una separazione netta tra una fase della vita nella quale si accumula il sapere necessario per le fasi successive e altre fasi nelle quali, al massimo, lo si aggiorna.
– Occorre portare uno sguardo europeo in tutte le scuole per poter aprire a tutti gli studenti le porte dell’Europa. Il modo migliore per farlo è partire dai docenti, deputati ad aprire le menti dei nostri giovani e stimolare la loro curiosità. Occorre rendere realmente possibile una vera ‘mobilità formativa’ dei docenti, consentendo un anno di formazione e apprendimento sul campo da realizzare in un altro paese membro.