Elezioni 2018, eletti ed esclusi: primo bilancio relativo alle Commissioni Cultura di Camera e Senato

Primo bilancio delle elezioni 2018. Fedeli ripescata nel proporzionale. Escono Puglisi, Centemero e Santerini. Torna alla Camera Valentina Aprea.

In attesa dei risultati definitivi e delle opzioni degli eletti in più collegi (alcuni sono inoltre passati da una Camera all’altra) facciamo un primo bilancio relativo ai parlamentari uscenti membri delle Commissioni Cultura di Camera e Senato.

Apertura d’obbligo con la ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli che, pur avendo perso (di misura) nel collegio uninominale di Pisa, è stata eletta comunque senatrice nel plurinominale nel collegio Campania 01 e anche in quello dell’Emilia Romagna. 

Ecco il bilancio provvisorio riguardante i quattro principali soggetti politici.

Camera dei Deputati

MOVIMENTO 5 STELLELuigi Gallo ottiene il miglior risultato elettorale tra tutti i deputati uscenti della Commissione Cultura della Camera con il 54% a Torre del Greco. Ottimo anche il risultato ottenuto da Maria Marzana in Sicilia (52% nel collegio uninominale di Avola) e da Francesco D’Uva (44% nel collegio uninominale di Messina). Rientra alla Camera anche Simone Valente come capolista nel proporzionale in Liguria 2. Difficile invece la conferma di Chiara Di Benedetto penalizzata dalla quarta posizione nel listino proporzionale in Sicilia. Tornano alla Camera in quota proporzionale anche Giuseppe Brescia e il deputato romano uscente Gianluca Vacca, capolista per il proporzionale in Abruzzo, dove il M5S ha ottenuto il 41,68 per cento di voti. Non entra in Parlamento invece il candidato ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli che si posiziona al terzo posto nel collegio uninominale di Milano, dopo i candidati del Centrosinistra Bruno Tabacci e del Centrodestra Cristina Rossello.

CENTRODESTRA Renato Brunetta vince nel collegio di San Donà di Piave in Veneto sfiorando il 50 per cento dei consensi. Conferma quasi certa anche per Nunzia De Girolamo, eletta nel listino proporzionale in Emilia Romagna, e probabile per il senatore uscente Cosimo Sibilia in Campania. Ancora incerta la possibilità per il vicepresidente uscente della Commissione Cultura del Senato Marco Marin di riuscire a entrare a Montecitorio (dipende dalle opzioni di altri candidati eletti). Difficile la conferma di Bruno Murgia di Fratelli d’Italia. In bilico anche Eugenia Roccella dell’Udc malgrado la prima posizione nel listino proporzionale nel Lazio e in Emilia Romagna. Anche gli altri due esponenti dell’Udc, già senatori, Franco Conte e Gabriele Esposito, non hanno possibilità di rientrare in Parlamento. Rientro molto difficile anche per Elena Centemero, responsabile scuola e università di Forza Italia, collocata solo al terzo posto nel listino proporzionale del collegio di Cologno. Stessa sorte per Milena Santerini, parlamentare uscente tra le più attive, penalizzata dal cattivo risultato della formazione ‘Civica popolare’ con la quale si è candidata.Torna alla Camera invece Valentina Aprea (Forza Italia), già deputata dal 1994 al 2012, eletta in Lombardia nel collegio uninominale 6.

CENTROSINISTRA Il Ministro uscente dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini ha perso la sfida per il collegio uninominale di Ferrara, ma viene ugualmente eletto come capolista nel collegio plurinominale Emilia Romagna 1. Nel Partito Democratico sono molte le mancate ricandidature di deputati uscenti della Commissione Cultura, e alcuni sono stati candidati al Senato (tra questi Pes e Malpezzi). 
Rientra invece alla Camera Anna Ascani grazie al 25 per cento conquistato dal Pd in Umbria nel proporzionale, dove era capolista. Ottime possibilità per la presidente della Commissione Cultura uscente Flavia Piccoli Nardelli che, candidata nel listino proporzionale del collegio di Lazio 1 alla terza posizione, passa alla seconda con l’elezione al collegio uninominale di Marianna Madia che guidava la lista plurinominale. Il Pd incassa qui il 22,5% e ottiene due deputati. Entra alla Camera anche la vicepresidente uscente del Senato Rosa Maria Di Giorgi che vince con il 43% dei voti nel collegio uninominale di Firenze Scandicci. Qualche possibilità per Filippo Crimì, secondo nel listino proporzionale in Veneto 2 e per Lorenza Bonaccorsi che perde il confronto nell’uninominale a Castel Giubileo a Roma. Il Pd è però il secondo partito con il 20,5% e potrebbe aggiudicarsi due dei sei seggi proporzionali disponibili in quel collegio.
Escono invece dal Parlamento Umberto D’Ottavio, Giulia Narduolo, Liliana Ventricelli e probabilmente anche Camilla Sgambato la cui seconda posizione nella lista proporzionale nel collegio di Salerno, dove il Pd ha di poco superato il 10%, le renderà molto difficile il ritorno alla Camera. Il candidato della lista Lorenzin, Guido Viceconte, già membro della Commissione Cultura del Senato nella 17esima legislatura, non riesce a conquistare il seggio uninominale di Potenza collocandosi in terza posizione dopo Cinque Stelle e Centrodestra. 

LIBERI E UGUALI La deludente performance del partito non lascia spazio a Giancarlo Giordano, vicepresidente uscente della Commissione Cultura di Montecitorio, e ad Annalisa Pannarale, capolista in Puglia nel proporzionale. Qualche possibilità per Arturo Scotto, capolista in Campania 1 al proporzionale. Quasi nessuna per Miguel Gotor, in terza posizione nel listino plurinominale in Lazio 1: il suo destino è subordinato alle opzioni che faranno i colleghi di partito Roberto Speranza e Anna Falcone che lo precedono.

Senato

La situazione al Senato,  dove al momento si dispone di informazioni incomplete, è la seguente:

MOVIMENTO 5 STELLE Confermata al Senato Michela Montevecchi grazie alla prima posizione nel listino proporzionale a Milano (sconfitta invece nell’uninominale dal Pd Casini e da Elisabetta Brunelli del Centro-destra).

CENTRODESTRA Entra al Senato il leghista Stefano Borghesi, già membro della Commissione Cultura della Camera nella passata legislatura. Confermato nel collegio uninominale di Pavia anche il leghista Gian Marco Centinaio. Incerta l’elezione di Francesco Maria Giro, secondo nel listino proporzionale di Forza Italia nel collegio Lazio 01. Entrerà solo se Anna Maria Bernini opterà per altro collegio. Nessuna possibilità per Pietro Liuzzi dell’Udc, collocato solo in quarta posizione nel listino plurinominale del partito in Puglia.

CENTROSINISTRA Il presidente uscente della Commissione cultura di Palazzo Madama Andrea Marcucci, sconfitto nell’uninominale, dovrebbe rientrare come secondo del listino proporzionale di Toscana 01. Vince invece la sfida uninominale per il Senato a Reggio Emilia Vanna Iori che si sposta quindi da Montecitorio a Palazzo Madama. Simona Malpezzi ha perso il confronto uninominale a Cologno Monzese, ma dovrebbe entrare grazie alla prima posizione nel listino proporzionale in Lombardia. Per il gioco delle opzioni potrebbe trovare spazio anche Roberto Rampi che dalla terza posizione nella lista plurinominale Pd in Lombardia 05 salirebbe in seconda posizione. Corsa difficile per l’ex deputata di Macerata Irene Manzi, seconda nel listino proporzionale nelle Marche che assegna in tutto 5 senatori. Stessa situazione per Caterina Pes, seconda nel listino proporzionale in Sardegna, dove il Pd ha preso solo il 17%. E mission impossible anche per Francesca Puglisi, già responsabile scuola nazionale del Pd, solo quarta nel listino plurinominale in Emilia Romagna 01. Non rientra Elena Ferrara, sconfitta nel collegio uninominale di Novara.

LIBERI E UGUALI Difficile l’elezione per la senatrice Alessia Petraglia sconfitta nel maggioritario a Firenze da Matteo Renzi, e capolista nel collegio Toscana 1 dove il suo partito ha però incassato solo il 4,76%. Pressoché senza speranza la situazione del senatore uscente Fabrizio Bocchino, terzo nel listino proporzionale del suo partito in Sicilia, dove è preceduto da Pietro Grasso e da Maria Leonarda Maggio.