Educazione motoria nella primaria/1: in arrivo quasi 5mila docenti specializzati. Il report di Tuttoscuola

La nuova legge di bilancio 2022 prevede, già a decorrere dal 2022-23, l’insegnamento curricolare dell’educazione motoria – riconosciuta come “espressione di un diritto personale e strumento di apprendimento cognitivo” – nelle sole classi quarte e quinte della scuola primaria: due ore di educazione motoria aggiuntive all’attuale orario di funzionamento (eccetto dove c’è già il tempo pieno), da parte di docenti forniti di idoneo titolo e la correlata classe di concorso “Scienze motorie e sportive nella scuola primaria”.

La notizia avrà fatto sicuramente felice l’ex-ministro Marco Bussetti (laureato in scienze motorie con il massimo dei voti) che ne aveva proposto a suo tempo l’attuazione (ma senza modificare l’assetto ordinamentale, come ora previsto). Probabilmente i tempi allora non erano maturi per il varo di quella riforma, ma sicuramente un impulso decisivo è venuto dai grandi successi conseguiti dallo sport italiano in campo internazionale e, in particolare, nelle olimpiadi Tokio.

Proprio all’indomani di quella stagione pressoché irripetibile, numerosi esponenti del mondo sportivo e politico avevano parlato di investimenti dello sport in campo scolastico. Tra questi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport, Valentina Vezzali (già affermata campionessa nel fioretto), che ha convinto il ministro Bianchi a sostenere la riforma dell’educazione motoria e sportiva nella scuola primaria.

Nel corso della presentazione della bozza della legge finanziaria 2022 era corsa voce (non confermata) che vi sarebbe stato il reclutamento di 70 mila docenti di scienze motorie e sportive da inserire, a cominciare dal prossimo anno scolastico nelle classi quinte della scuola primaria (nel PNRR si ipotizzava l’avvio a cominciare dal primo anno della primaria).

70 mila? I conti non tornano. Complessivamente le classi quarte e quinte di primaria sono circa 50mila, oltre a 1.157 pluriclassi.

Per due ore settimanali di educazione motoria e sportiva (come prevede l’art. 103 della bozza di legge) occorre assicurare 100 mila ore di attività. Poiché i nuovi docenti di motoria (stesso stato giuridico ed economico degli attuali docenti di primaria) presteranno 22 ore settimanali di orario frontale, saranno necessari quasi 5 mila insegnanti, anziché i ventilati 70 mila.

Considerato inoltre che circa il 40% delle scuole primarie non ha una palestra, ci sono davvero tutte le condizioni di fattibilità? L’analisi di Tuttoscuola nel report “Educazione motoria nella primaria, cade un tabù storico. Numeri e fattibilità del progetto contenuto nell’ultima Legge di Bilancio” scaricabile gratuitamente qui.

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