Eccesso di spese per supplenza: sotto accusa le tutele per maternità e handicap
L’Andis, l’associazione dei dirigenti scolastici, nell’esprimere un sostanziale apprezzamento verso la recente nota ministeriale (prot. 2430 del 22 novembre) relativa ai finanziamenti alle scuole per la chiarezza delle norme di riferimento e per le modalità di trasferimento dei fondi, non nasconde le proprie preoccupazioni per “l’abuso della legge 104 che in alcune realtà impedisce il regolare svolgimento delle lezioni, per il continuo lievitare di beneficiari“.
L’Associazione, per voce del suo presidente Gregorio Iannaccone, fa sue le considerazioni ministeriali, secondo cui “le cause del proliferare delle spese per le supplenze sono dovute per buona parte alla normativa più permissiva sulla maternità“, ma considera “un vero e proprio abuso” il ricorso eccessivo alle norme che consentono al personale docente di fruire di permessi derivanti da situazioni personali o familiari connesse a situazione di handicap.
I docenti che si trovano in tali situazioni hanno diritto a tre giorni di permesso al mese che possono essere trasformati in una riduzione oraria giornaliera. Nell’uno o nell’altro caso vi sono ripercussioni sul servizio in termini economici per supplenze o sulla organizzazione didattica per coprire le ore “buche“. L’Andis stigmatizza anche il fatto che vi sia un aumento (dubbio?) dei beneficiari.
Nella nota dell’associazione vi è, infine, un apprezzamento per la “definitiva soluzione del problema TARSU dal 2008 e l’assicurazione che i debiti pregressi verranno saldati consentendo alle istituzioni scolastiche autonome di guardare con maggiore serenità al futuro“.
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