Dossier Diplomifici. Come uscirne: gioco di squadra

All’ombra di un sistema di controlli sempre più impoverito (83 ispettori per 20 mila scuole, come descritto nel precedente dossier) e sotto gli occhi disattenti dell’opinione pubblica sono cresciuti e si vanno sempre più rafforzando i “Diplomifici 2.0”, una nuova generazione di istituti-azienda, che hanno ottenuto il riconoscimento della parità e si avvalgono spesso di aziende-satellite (centri studi, agenzie, etc che portano i clienti da altre Regioni). Le vie della “maturità facile” sono borderline, sulla linea di confine tra legale e illegale. Contesti poco trasparenti che non permetterebbero di escludere relazioni equivoche o coperture sospette. Intercettano ormai almeno un quinto degli studenti che lasciano sia la scuola secondaria superiore statale sia la parte sana (ovvero la quasi totalità) della paritaria. E continuano ad espandersi, anno dopo anno. Per questo abbiamo deciso di realizzare una seconda puntata dell’inchiesta, a poche settimane dalla prima e nel caldo ferragostano, anche per offrire un contributo informativo e di approfondimento tempestivo alle azioni di contrasto e prevenzione che le istituzioni stanno (finalmente) progettando.

Il tutto è accompagnato da osservazioni, valutazioni e proposte, riassunte in un “decalogo” di possibili azioni da implementare su vari fronti.

Nel frattempo, anche in Sicilia l’assessore della Regione, d’intesa con il direttore generale dell’USR, ha avviato verifiche sui 68 istituti paritari dell’Isola con particolare attenzione verso quelli che hanno registrato un incremento abnorme di iscritti nel passaggio dal 4° al 5° anno.

Qualcosa inizia a muoversi, ma non può e non deve restare un fuoco di paglia.

Occorrono azioni strutturali, permanenti e coordinate a livello interistituzionale.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito deve per primo imprimere una svolta. Ma da solo potrebbe non riuscire in questa lotta per niente semplice e dall’esito non scontato, anzi.

Serve un “gioco di squadra” per uscire vincenti. Tanti soggetti istituzionali potrebbero essere coinvolti. Serve uno scatto anche da parte della società civile, l’appoggio esterno dei gestori delle scuole paritarie che non hanno nulla da nascondere, dei sindacati, delle associazioni professionali, dei media nazionali e locali, dell’opinione pubblica in generale. E ovviamente della politica, tutta, nazionale e locale.

L’azione contro i diplomifici rappresenta una lotta di civiltà e di giustizia, che merita uno sforzo corale, nell’interesse collettivo.

Se non mancherà il contributo che ciascuno può apportare, forse la malapianta dei diplomifici, che non è mai stata così forte, si troverebbe di colpo vicina come mai lo è stata ad essere sradicata. E si metterebbe finalmente un freno a un sistema opaco, che è un macigno che oscura l’onorabilità della scuola italiana e del paese in generale.

Leggi il dossier “Il gran bazar dei diplomifici. I luoghi, il business, le scappatoie”

Leggi il dossier “Maturità: boom di diplomi facili”

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