Donazzan (Pdl): Veneto discriminato

Non ce la facciamo, la scuola veneta è al collasso e noi pretendiamo rispetto e attenzione” . Da chi? Dall’”amica Mariastella”, che per di più è del Pdl, “come me”. Si sfoga così Elena Donazzan, assessore all’istruzione della regione Veneto, Pdl proveniente però da AN.

In un’intervista all’edizione veneta del Corriere della Sera Donazzan si lamenta della “disobbedienza” di troppi insegnanti (“docenti che sfuggono ai test Invalsi, altri che rifiutano di sottoporre i ragazzi alla prova scritta per la seconda lingua, altri ancora che boicottano gli scrutini per protesta, c’e’ perfino chi si ostina a fare politica in classe)”, dovuta anche alla scarsa efficienza dell’USR, guidata “a scavalco” dal direttore del Friuli-Venezia Giulia, e agli scarsi poteri dei dirigenti scolastici, che in certi casi dovrebbero poter dare un “voto in condotta” ai professori, come si fa per gli studenti.

Ma anche i dirigenti scolastici mancano, e a questo punto Donazzan avanza la sua proposta: “Vogliamo che ci sia data la possibilità, come Regione, di autorizzare nuovi concorsi per la copertura dei posti da dirigente. Lo fa il Trentino, perché noi no?”

Quanto agli insegnanti l’assessore veneto chiede al ministro che sia aumentato il contingente di 205 posti assegnati al corso di laurea in Scienze della Formazione dell’università di Padova. “In Toscana, una regione simile alla nostra, sono quasi 1.000”, lamenta Donazzan, che poi aggiunge, rivolgendosi al giornalista: “sa cosa si sentono dire le nostre università da quelle del Sud? ‘Non vi preoccupate, i professori ve li laureiamo noi e poi ve li mandiamo su al Nord’. E’ inaccettabile. Inaccettabile”, ripete l’assessore, anche perchè appena possibile i dirigenti e gli insegnanti provenienti dal Sud chiedono il trasferimento e se ne vanno “fregandosene dei ragazzi“.