Docente tutor solo per una classe?

Sulla questione dell’insegnante tutor, il decreto approvato il 23 gennaio mantiene intatte le due modifiche apportate in sede di approvazione preliminare (il 12 settembre 2003), su proposta dell’On. Giovanardi (UDC).

Si tratta dell’inciso “fatta salva la contitolarità dei docenti” e della sostituzione dell’originaria descrizione dell’orario del tutor (che era: “assicura una prestazione in presenza con il gruppo di alunni affidatogli non inferiore alle 18 ore settimanali“), definendo che lo stesso “assicura un’attività di insegnamento agli alunni non inferiore alle 18 ore settimanali“.

Alcuni commentatori avevano visto nella differenza tra la vecchia e la nuova versione la possibilità che le 18 ore di insegnamento “agli alunni” potessero, in parte, essere rivolte anche a quelli di altra classe con tutor diverso. Certamente questo era l’obiettivo dell’UDC e dell’On. Brocca, che sempre si è dichiarato difensore della contitolatità effettiva nella scuola elementare.

Oggi, leggendo le indicazioni per i piani di studio (allegate al decreto) troviamo, nella parte dedicata a “vincoli e risorse”, che il tutor “svolge attività educative e didattiche in presenza con l’intero gruppo di allievi che gli è stato affidato per l’intero quinquennio, per un numero di ore che oscillano da 594 a 693 su 891 annuali”.

In sostanza, il decreto è stato cambiato ma i vincoli dettati dai piani di studio sono rimasti gli stessi.

Si deve quindi intendere che, almeno nelle classi non a tempo pieno, sarà inevitabile introdurre la prevalenza, almeno temporale, di un insegnante rispetto agli altri?

Si deve intendere che le 18/21 (594/693) ore del tutor devono obbligatoriamente essere svolte all’interno delle 27 (891) obbligatorie curricolari?

Nel nuovo commento al decreto pubblicato sul sito del Miur la questione non viene affrontata e si dà spazio soprattutto al fatto che il tutor potrà disporre di una quota oraria, dopo la prestazione delle 18 di insegnamento, da riservare allo svolgimento delle nuove funzioni all’esterno della classe.

Molte scuole aspettano un chiarimento in merito e c’è da augurarsi che la circolare attesa in questi giorni sia chiarificatrice anche su questa questione.