DiSAL sul dimensionamento: statalista

L’associazione DiSAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere) critica duramente la norma introdotta dal decreto 98/2011 (valutata peraltro negativamente da tutte le aggregazioni associative e sindacali della scuola) che aumenta il minimo per l’autonomia delle nuove Istituzioni Scolastiche Autonome (I.S.A). perchè generalizza un modello organizzativo sbagliato manifestando “una cultura statalista e assolutamente disattenta ai gravi problemi delle scuole”.

Secondo DiSAL “più aumenta la dimensione delle I.S.A., meno queste diventano governabili, diminuendo la possibilità di azione comune verso i problemi della dispersione, del calo della preparazione culturale, delle situazioni di disagio e svantaggio”. La generalizzazione del modello dell’Istituto Comprensivo sottrae inoltre agli enti locali “la facoltà di valutare le soluzioni più adeguate alle diversissime situazioni locali”. Un’ulteriore conseguenza della norma sul dimensionamento sarà infine “l’ulteriore riduzione della dirigenza scolastica a pure funzione tecnica, sottraendole, a causa delle dimensioni accresciute, possibilità di perseguire, con la comunità scolastica, la primaria funzione educativa di questa”.

DISAL auspica che a livello regionale “i Piani manifestino soluzioni innanzitutto a servizio dei bisogni formativi di giovani e famiglie e non viceversa sottoponendo questi a schemi astratti, quando non ad interessi elettorali, corporativi o individuali”, come è accaduto nel caso di alcune istituzioni sovradimensionate, anche oltre i 2000 alunni.