Diplomifici: i cosiddetti studenti lavoratori potevano disporre di 1.200 corsi serali altrove

Nel sorprendente “mondo scolastico di mezzo” dei diplomifici svelato dai dossier di Tuttoscuola un ruolo da protagonista lo svolgono decine di migliaia di supposti “studenti lavoratori”. 

E’ emerso infatti che di fronte ai dinieghi da parte degli USR alla richiesta di aumentare le classi collaterali all’ultimo anno di corso, gli Istituti fanno ricorso al Tar affermando che si tratta di studenti lavoratori e, in virtù del diritto allo studio – nel presupposto quindi che quegli studenti che lavorano non trovino un’offerta di corsi serali (a meno che non siano tutti portieri di notte o comunque lavoratori notturni) – ottengono il lasciapassare alla costituzione di nuove classi collaterali. Nell’anno scolastico 2020-21 ne sono state autorizzate 664, di cui 462 in Campania. In particolare i Tar chiamano a sostegno, tra l’altro, la sentenza n. 3627/2018 del Consiglio di Stato, secondo la quale l’Amministrazione “ha disatteso la circostanza che successivamente alla data del 1° settembre 2010 non è vietato accogliere nuove iscrizioni e costituire nuove classi specie se serali per studenti lavoratori in assenza di strutture statali presenti nel territorio”. Il meccanismo è ben spiegato nel dossier “Il gran bazar dei diplomifici. I luoghi, il business, le scappatoie”.

Ammesso e non concesso che molti studenti iscritti nelle classi collaterali del 5° anno di taluni istituti paritari campani e dintorni siano davvero studenti lavoratori – come sostengono gli agguerriti studi legali che li patrocinano davanti al TAR, con sistematico successo (senza contraddittorio: dov’è l’Avvocatura dello Stato?) – ma davvero non c’erano corsi serali statali che li potessero accogliere, considerato che i corsi serali sono preposti proprio all’istruzione di adulti lavoratori e al conseguimento di un loro titolo di studio?

Considerando che molti di quei cosiddetti “studenti lavoratori” provengono da territori di altre regioni, ma è possibile che in Italia vi sia una carenza tanto grave e diffusa di corsi serali o, se ce ne sono, siano tutti concentrati altrove?

Tuttoscuola ha condotto un’approfondita ricerca e ha trovato questi risultati.

I corsi serali attualmente funzionanti sono 1.194, così distribuiti sul territorio:

Abruzzo: 6 corsi serali, presenti in tutte le quattro province.
Basilicata: 16 corsi serali, presenti in entrambe le province.
Calabria: 79 corsi serali, presenti in tutte le cinque province.
Campania: 149 corsi serali, presenti in varia quantità in tutte le cinque province campane, di cui per quasi la metà a Napoli e provincia: quindi le migliaia di “studenti lavoratori” che si iscrivono in quel territorio in istituti paritari che registrano un’esplosione di iscritti al quinto anno troverebbero una notevole offerta formativa di scuole serali.
Emilia-Romagna: 71 corsi serali, presenti in tutte le nove province.
Friuli-VG: 16 corsi serali, presenti in tutte le quattro province.
Lazio: 91 corsi serali, presenti in tutte le cinque province.
Liguria: 30 corsi serali, distribuiti nelle quattro province della regione.
Lombardia: 92 corsi serali, presenti in tutte le province con la sola esclusione di Sondrio che ne è completamente priva.
Marche: 32 corsi serali, presenti in tutte le quattro province marchigiane.
Molise: 5 corsi serali, presenti soltanto nella provincia di Campobasso, perché quella di Isernia ne è completamente priva.
Piemonte: 85 corsi serali, presenti in tutte le otto province piemontesi.
Puglia: 140 corsi serali, presenti in tutte le cinque province pugliesi, con Bari che ne ha 54.
Sardegna: 70 corsi serali, presenti in tutte le quattro province sarde.
Sicilia: 152 corsi serali, presenti in tutte le nove province dell’Isola. Con 152 corsi serali la Sicilia supera la Campania per una differenza di soli tre corsi.
Toscana: 75 corsi serali, presenti in tutte le dieci province della regione.
Umbria: 12 corsi serali, presenti in tutte le due province umbre.

Veneto: 73 corsi serali, presenti in tutte le sette province venete.

L’elencazione dei 1.194 corsi serali, presenti in tutte le province italiane (eccetto Isernia) fa toccare con mano quanto la migrazione di studenti lavoratori dell’ultimo anno verso alcune Regioni (il 90 per cento in Campania) appaia pretestuosa. La disponibilità di corsi serali per chi lavora di giorni c’è, eccome.

Per approfondimenti:

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