Diplomati magistrali: anche la Lega in soccorso degli esclusi dal Consiglio di Stato

Dopo il Parlamento che nella legge di stabilità 2018 ha inserito un emendamento a favore dei vecchi diplomati magistrali per consentire l’accesso a corsi formazione per educatori, anche la Lega ha prospettato un aiuto per gli esclusi dalla sentenza del Consiglio di Stato.

Lo riferisce Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega, che propone un intervento legislativo (ovviamente possibile per la prossima legislatura) di estensione ai docenti di primaria e infanzia di quanto previsto dal decreto legislativo 59/2017 per i docenti abilitati della secondaria.

«Estendere quanto stabilito dall’art. 17 commi 2 e 3 del decreto legislativo 59/2017 anche a scuola primaria e dell’infanzia. Lo stop definitivo dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato alle decine di migliaia di docenti diplomati magistrali in precedenza illusi da numerose sentenze dello stesso Consiglio, mette il Governo Pd con le spalle al muro, costringendo la politica a fare la sua parte. E la soluzione è in una modifica legislativa che aggiorni quanto attualmente previsto solo per la scuola secondaria. Con l’estensione delle disposizioni del citato art. 17, possiamo infatti ottenere per gli abilitati infanzia e primaria l’inserimento in un elenco che diverrà a tutti gli effetti una sorta di terza gamba rispetto alle graduatorie ad esaurimento e a quelle di merito del concorso 2016 (in corso di rapido esaurimento nelle regioni del centro-nord)».

La proposta di Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega, viene, a suo dire, in risposta agli appelli, in alcuni casi disperati, dei diplomati magistrali dopo la sentenza sfavorevole del Consiglio di Stato. «Applicando – spiega Pittoni – gli stessi principi utilizzati per gli abilitati della secondaria, verrebbe da un lato riconosciuta e valutata positivamente l’abilitazione conseguita in percorsi accademici selettivi (laurea in Scienze della formazione primaria) e dall’altro riconosciuta la valenza del servizio prestato, caratteristica che accomuna tanti diplomati magistrali da tempo impegnati nella scuola».