Dimensionamento/2: in 10 anni più alunni e più docenti per ogni DS e Dsga

Il minor numero di alunni semplifica di per se’ la gestione e i carichi di lavoro delle istituzioni scolastiche dimensionate?

Non è affatto così, specie se – in nome dei parametri di dimensionamento – si continua a tagliare il numero delle istituzioni scolastiche.

Ne è riprova il semplice confronto tra la situazione attuale delle istituzioni scolastiche e quella di dieci anni fa, quando nelle scuole statali c’erano poco meno di 8milioni di alunni, ridotti a meno di 7,5 milioni nello scorso anno scolastico.

Come si vede, pur essendo stato notevole il decremento della popolazione scolastica con il calo del numero di alunni per oltre 453mila unità, la parallela diminuzione del numero di istituzioni scolastiche non ne ha abbassato il numero medio che, anzi, è aumentato.

Ma il problema vero è un altro.

Senza considerare la presenza e la gestione del personale ATA, il numero dei docenti è andato aumentando soprattutto per l’incremento dei posti di sostegno e l’introduzione del potenziamento, con un incremento complessivo di oltre 165mila unità.

Conseguentemente, il numero medio di docenti per istituzione scolastica è passato da 76 a 106, acuendo notevolmente la loro gestione (anche amministrativa) e la conduzione complessiva.

Il carico di responsabilità (e difficoltà) gestionali per i dirigenti scolastici e per il Dsga è andato aumentando soprattutto a causa del dimensionamento che ha determinato il minor numero di istituzioni scolastiche.

È pur vero cha la legge assegna alle Regioni il potere di attuare il dimensionamento, ma spetta al ministro dell’istruzione proporre la miglior funzionalità possibile di conduzione delle istituzioni scolastiche, evitando che il dimensionamento diventi soltanto uno strumento di riduzione delle spese per il personale che le governa (DS e DSGA).  

È possibile invertire la tendenza del dimensionamento potenziando il numero delle istituzioni scolastiche anziché ridurlo?

Potrebbe essere una prima sfida per il neoministro, e un segnale di aver compreso uno dei punti chiave per il buon funzionamento delle scuole autonome e quindi del sistema nel complesso.

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