Decreti attuativi: il nodo della ‘pari dignità’

In queste ultime settimane l’attenzione del mondo della scuola, ma soprattutto quella dei media, si è polarizzata sul rinnovo contrattuale dei docenti (e degli ATA), e – un po’ meno – sul primo decreto legislativo giunto ai nastri di partenza: quello più urgente, perchè relativo al primo ciclo, e in particolare alle prime due classi della scuola primaria, il cui funzionamento dovrebbe cambiare, se non ci saranno sorprese sul piano politico, già dal prossimo mese di settembre.
Non cambierà nulla, invece, per il secondo ciclo, salvo che per la possibilità, data agli allievi quattordicenni in possesso di licenza media, di iscriversi ai corsi regionali di formazione professionale, o di frequentare percorsi integrati, più o meno come prevedeva la soppressa legge n. 9/1999 sull’obbligo scolastico a 15 anni.
In alto mare è infatti la soluzione dei molti problemi connessi alla costruzione del secondo canale, ovvero del “sistema di istruzione e formazione professionale”, come lo definisce la legge n. 53/2003. A questi aspetti problematici, e in particolare alla fondamentale questione del come garantire la effettiva “pari dignità” tra il canale liceale e quello professionale, è dedicato un ampio servizio pubblicato sul numero di maggio del mensile “Tuttoscuola”, ora in edicola.