Dati Invalsi 2022, Bianchi: ‘La presenza ci ha permesso di frenare la caduta, ma la DaD non è il diavolo’

“I dati dimostrano che abbiamo tenuto durante la pandemia e quest’anno siamo addirittura in fase di ripresa. E questo conforta sulla scelta di tornare in presenza, una scelta sulla quale non tutti erano d’accordo. La presenza ci ha permesso di frenare la caduta e anche di riprenderci. La pandemia ha aumentato le differenze ma in alcune regioni del sud c’è stata una capacità di reazione, per esempio sulla dispersione. Ci vuole tempo: una pandemia così totale, non conclusa e così permeante ha lasciato tracce ma il sistema esprime una volontà di reazione. L’obiettivo di ritornare in presenza e sicurezza va perseguito come abbiamo fatto quest’anno. Abbiamo cicatrici addosso, come sulla matematica, ma la scuola ha tenuto”. Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi durante la presentazione dei dati Invalsi nella mattina dello scorso 6 luglio

“La DaD non è il diavolo – continua poi il Ministro – con grandi sacrifici studenti, famiglie e docenti hanno usato tutti gli strumenti per mantenere il contatto con la scuola, in altri Paesi non è stato così”.

Bianchi parla poi delle riforme e fa il punto anche sull’accoglienza: “Dovevamo fare una riforma entro giugno, ne abbiamo fatte tre. Spesso in Italiasi fanno polemiche autoflagellanti e poi all’estero si scopre che abbiamo una immagine migliore di quello che pensavamo. Abbiamo accolto 30 mila allievi ucraini nelle scuole italiane, abbiamo una attenzione a non lasciare indietro nessuno. Abbiamo fatto sperimentazioni fantastiche con l’accoglienza degli ucraini ma i problemi linguistici sono enormi. Abbiamo scelto di lavorare sull’inclusione, l’Italia ha fatto da tempo questa scelta sull’accoglienza e ci viene riconosciuto a livello internazionale”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA