Curriculum anticostituzionale? Mah…
Chi avrebbe mai detto che la questione del Curriculum dello studente, un documento che si aggiunge al diploma senza sostituirlo ai fini del valore legale del titolo, avrebbe meritato l’attenzione del presidente della Corte Costituzionale? Eppure Giancarlo Coraggio, attuale presidente della Consulta, ne ha parlato in un’occasione importante, la conferenza stampa di presentazione della relazione annuale della Corte.
Senza citare l’autore, Coraggio ha ripreso l’argomento già utilizzato da Ernesto Galli della Loggia nell’editoriale pubblicato sul Corriere della Sera intitolato “Una maturità un po’ classista”, da noi già analizzato la scorsa settimana: “C’è qualche problema nel rischio di diseguaglianza, di favorire i più ricchi, che possono mandare i figli all’estero”, ha detto il presidente, aggiungendo di essere “sicuro che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi (…) è consapevole dei problemi e saprà affrontarli”.
Dopo aver espresso l’opinione che “il problema e qualche giusta preoccupazione ci siano”, che è un modo per riconoscere la rilevanza costituzionale della questione, Coraggio accenna un po’ sibillinamente al fatto che “è possibile che leggi nascano un po’ storte”, ma che poi possano essere aggiustate “nella fase attuativa” mediante regolamenti e circolari. Ma ove questo non fosse fatto, sembra di capire, la Corte si riserverebbe di intervenire.
Per assumere rilevanza costituzionale, andrebbe tuttavia osservato, il Curriculum dovrebbe ledere in qualche modo una norma, presumibilmente l’art. 3 della Costituzione che enuncia il principio di eguaglianza “davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Nella fattispecie si dovrebbe dimostrare che l’introduzione del Curriculum produce una “distinzione (…) di condizioni personali e sociali”, ma sembra oggettivamente assai difficile che un documento di mera registrazione (non di valutazione) di competenze acquisite in ambito extrascolastico (artistico, sportivo, lavorativo, del volontariato…) possa essere considerato causa di discriminazione se non altro perché molte di tali competenze sono legate al libero sviluppo della personalità dello studente, e non certo al reddito della sua famiglia. Si preferirebbe occultarle?
Per approfondimenti:
Curriculum dello studente maturità 2021: come deve essere strutturato e come farlo. L’esempio del MI
Maturità 2021: il curriculum della discordia
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