Congresso CISL scuola: il nodo del federalismo

Al Congresso nazionale della CISL Scuola il dibattito affronta il nodo del federalismo scolastico con il confronto tra due assessori regionali, Maria Prodi per l’Umbria e Gianni Rossoni per la Lombardia, e i dirigenti della CISL Francesco Scrima, segretario della CISL Scuola e Giorgio Santini, segretario confederale del sindacato.

Per Santini il federalismo va bene, ma deve essere ispirato a un  “modello mite, cooperativo e solidale in modo da rispondere all’esigenza di unitarietà del sistema e di pari opportunità su tutto il territorio nazionale“. Impostazione ribadita con forza anche da Francesco Scrima, secondo il quale il federalismo deve comunque “assicurare  l’unitarietà del sistema di istruzione per evitare la sua balcanizzazione  con la costituzione di tanti modelli quante sono le regioni italiane“.

Maria Prodi, dal canto suo, ha individuato nell’accordo quadro sottoscritto tra Stato e Regioni  un ottimo inizio, anche se ha ha tenuto a precisare che la discussione continua perché su qualche punto “il Governo sta imponendo decisioni diverse da quanto precedentemente deciso con le Regioni“.

Il confronto si è fatto particolarmente vivace quando ha preso la parola l’assessore della Lombardia Rossoni, che ha ipotizzato il reclutamento degli insegnanti da parte di ogni singola scuola, ma che su questo punto è stato immediatamente contraddetto da Scrima: non è così che va inteso il federalsimo scolastico. Anche sulla affermazione di Rossoni che i curricoli scolastici debbano essere finalizzati  alla formazione delle professionalità che servono alle imprese, Scrima ha obiettato che “la scuola deve formare innanzitutto cittadini con preparazione e competenze da spendere sul mercato del lavoro“.