Concorso DS: mega ricorso dei candidati che non hanno superato preselettiva, possibilità di prove scritte suppletive

Martedì, 9 ottobre, il TAR Lazio si pronuncerà sul ricorso di un migliaio di candidati del concorso DS che non avevano superato la prova preselettiva di luglio ma che chiedono ugualmente di essere ammessi, se pur con riserva, alla prova scritta prevista per il prossimo 18 ottobre. Ne ha dato notizia il corriere.it.

I ricorrenti probabilmente cercheranno di convincere i giudici amministrativi che la loro prestazione era meritevole di essere accolta, anche se non erano rientrati nei primi 8.700 fissati dal bando.

Il bando del concorso aveva fissati chiaramente in 8.700 il numero dei candidati da ammettere allo scritto, concedendo il recupero soltanto dei pari merito dell’ultimo incluso che, alla fine, risultarono 36 (da aggiungere).

Non era stato previsto nessun punteggio da conseguire, ma soltanto una quantità determinata di candidati da ammettere.

Se il Tar concederà la sospensiva (tutto è possibile) ritenendo vi sia il cosiddetto fumus bone iuris, cioè una parvenza di buon diritto derivante dal danno di esclusione, un migliaio di altri candidati andranno ad aggiungersi a quelli entrati di diritto tra gli ammessi alla prova scritta.

Gli Uffici Scolastici Regionali, ad ogni buon conto, si sono cautelati predisponendo altre aule informatiche per accogliere i possibili candidati ammessi con riserva.

I sindacati di categoria (non quelli che hanno patrocinato i ricorsi anche per fare cassa al di là dell’esito del ricorso) manifestano preoccupazione, come ha dichiarato, ad esempio, Maddalena Gissi, segretario generale della Cisl-scuola: «Speriamo che questa volta non ci sia una pronuncia creativa. Il bando è chiaro e pone dei vincoli che non si possono cambiare a piacimento altrimenti si creano voragini caotiche».

Ad ogni buon conto si prospetta la possibilità di prove scritte suppletive, come è già successo per il recente concorso docenti del 2016.