Ci va pesante la Cisl-scuola sullo sciopero di venerdì

Venerdì 26 marzo la scuola incrocia le braccia per l’intera giornata in uno sciopero che si annuncia, secondo i promotori, di amplissima adesione.
La giornata del 26 è stata scelta dai sindacati confederali della scuola come adesione allo sciopero contro la riforma pensionistica e per il rilancio dello sviluppo economico.
In questa giornata che chiama tutte le categorie allo sciopero, la scuola aggiunge le sue ragioni.
La Gilda degli insegnanti che già aveva scelto un’altra giornata per lo sciopero della scuola, si è adeguata a denti stretti, ritenendo un errore diluire le ragioni della scuola dentro le ragioni degli altri.
Per ritrovare le ragioni vere dello sciopero del personale scolastico la Cisl-scuola ha preso posizione con un duro comunicato del suo segretario nazionale, Daniela Colturani, nel quale non si risparmiano giudizi pesantemente negativi sulla politica del Governo e del suo ministro in tema di istruzione (www.cislscuola.it).
I toni e i contenuti delle accuse sono complessivamente un segno confermato della svolta che il sindacato cislino ha adottato da qualche tempo a questa parte.
La sorpresa non sta tanto nei contenuti, quanto nel fatto che, tradizionalmente, la Cisl-scuola trova consensi in una base non estremista, prevalentemente moderata anche se non ostile pregiudizialmente all’innovazione, in buona misura di area cattolica.
Basterà quel proclama a trascinare migliaia di docenti allo sciopero? Si tratta di una sfida che, se raccolta, rappresenterebbe anche per il ministro del centro destra un pericoloso campanello d’allarme.