La chiusura delle scuole continuerà ancora per anni

Questo dramma delle scuole che chiudono è un fenomeno congiunturale, temporaneo e passeggero oppure sta sempre più caratterizzandosi come dato strutturale del nostro sistema scolastico? Non è facile dare una risposta precisa per tempi lunghi, ma, sulla base dell’andamento demografico che continua a registrare un decremento costante delle nascite, è possibile avanzare ipotesi almeno per tempi brevi, sperando che nel frattempo vengano messe in atto politiche coraggiose e alternative, capaci di invertire l’attuale tendenza. Il problema della denatalità era presente anche in Francia fino a diversi anni fa, poi sono state introdotte nuove drastiche misure strutturali che hanno contribuito decisamente a fermare quel calo di nascite, portando la Francia ad avere il tasso di maggiore fertilità tra i Paesi OCSE ed europei dall’inizio degli anni 2000. Si è trattato di misure sintetizzabili in questi termini:

– Servizi: un sistema completo e integrato per l’infanzia
– Gestione del tempo: un vero part time
– Trasferimenti e agevolazioni: la generosità del quoziente familiare
– Politiche stabili e generose: la fiducia che serve alle famiglie

Se misure simili venissero adottate anche in Italia, ci vorrebbero però diversi anni per vederne concretizzati gli effetti anche sul nostro sistema scolastico; ma sarebbe, comunque, importante fermare il calo delle nascite, in attesa che le culle tornino a riempirsi. Se negli ultimi dieci anni sono state chiuse in Italia più di 2.600 scuole, quante scuole potrebbero chiudere nel prossimo quinquennio?

Scuole statali dell’infanzia

Durante l’ultimo decennio 546 scuole funzionanti con due sezioni sono diventate monosezioni a causa del minor numero di bambini iscritti. Si può stimare che non meno di 250-300 di quelle piccole scuole – soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, come già avvenuto negli ultimi dieci anni – possano chiudere entro il prossimo quinquennio. Per evitare molte di quelle chiusure e dare respiro all’intero settore dell’infanzia, sarebbe opportuno rivedere i limiti minimi e massimi per la costituzione di una sezione (minimo 18, massimo 26), definiti (DPR 81/2009) in un momento di “vacche grasse”, quando, cioè, la natalità era in crescita e sembrava prospettare un aumento continuo. Quei limiti numerici probabilmente erano stati previsti per limitare la spesa per nuove sezioni e nuovi organici di docenti. 

Scuole primarie

L’anello debole di questo settore è costituito dalle pluriclassi, scuole che non dispongono del corso intero dal primo al quinto anno e, in taluni casi estremi, hanno una classe unica che accoglie alunni di diverse annate. A causa del calo di alunni, il loro numero, che cinque anni fa era di 3.530, nell’anno in corso è salito a 3.651, cioè a 121 scuole pluriclassi in più. Anche in questi casi quell’incremento rappresenta il potenziale numero di scuole che entro il prossimo quinquennio potrebbero chiudere i battenti. A queste chiusure potrebbero aggiungersene altre per effetto dell’ulteriore calo di alunni nelle classi già ridotte al minimo, per un totale complessivo che al termine del prossimo quinquennio potrebbe arrivare a circa 300-350 scuole primarie chiuse.

Scuole secondarie di I grado

A tutt’oggi questo settore statale è stato solamente sfiorato dallo tsunami delle scuole chiuse, perché negli ultimi cinque anni non ha riaperto soltanto una delle 7.230 scuole medie funzionanti. Ma nei prossimi anni l’onda di magra della popolazione scolastica proveniente dalle scuole primarie interesserà direttamente anche questo settore, perché vi verranno iscritti circa 230mila alunni in meno, mettendo a rischio il limite minimo di 18 alunni per classe. Dovrebbe essere un rischio contenuto, ma potrebbe verificarsi la chiusura di 60-80 scuole. Scuole paritarie per l’infanzia Negli ultimi cinque anni il numero delle scuole dell’infanzia paritarie è sceso da 8.792 a 8.304, registrando, pertanto, la chiusura (dovuta a varie cause, oltre al calo di iscritti) di 488 scuole. È stimabile un’ulteriore chiusura di circa 500 scuole.

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