Chiusura delle scuole, Ecdc: ‘Ultima risorsa’. De Luca: ‘Non si può dire di riaprire il 7 gennaio senza verificare la situazione’

La chiusura delle scuole per limitare i contagi da Covid 19 deve essere usata come ultima risorsa e per un tempo limitato, dato che l’impatto negativo a livello di salute fisica, mentale ed educativa, oltre che economica, supera i benefici. A dirlo è il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), in un rapporto pubblicato sul suo sito, che però non considera l’impatto della variante inglese, su cui non si hanno ancora dati disponibili.

Ma c’è chi in Italia, ha qualche dubbio: “Sento che si parla della riapertura dell’anno scolastico il 7 gennaio, queste sono cose che mi fanno impazzire. Come si fa a dire ‘si apre’ senza verificare il 3, il 4 gennaio la situazione? In Campania non apriamo tutto il 7”, ha affermato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.  “Si devono valutare i dati – ha aggiunto – e l’idea di mandare a scuola il 50% degli studenti è un’idea che la Campania non condivide, valutiamo un passo alla volta il rientro, ma certamente non mandiamo in blocco il 50% a scuola”. Dichiarazioni quelle di De Luca che sembrano entrare in contrasto con quanto deciso in Conferenza Unificata lo scorso 23 dicembre.

Ricordiamo infatti che il Governo, le Regioni e le Province autonome, le Province, le Città metropolitane e i Comuni hanno siglato in Conferenza Unificata l’intesa per la riapertura delle scuole a gennaio. Linee guida che consentiranno la prosecuzione in sicurezza dell’anno scolastico e il rientro in aula delle studentesse e degli studenti delle secondarie di secondo grado che erano in didattica a distanza. Il documento impegna, fra l’altro, le parti a far sì che d’ora in poi “l’eventuale ulteriore sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza sia prevista come misura residuale”.