La variante inglese del Covid potrebbe mettere a rischio il ritorno in classe il 7 gennaio?

La variante inglese del Coronavirus potrebbe mettere in forse il ritorno a scuola in presenza a gennaio. È quanto stanno ipotizzando in questi ultimi giorni dell’anno diversi virologi che stanno studiando gli effetti della mutazione del Covid 19, rilevata nel Regno Unito e già intercettato in alcuni Paesi europei tra cui l’Italia. Anche se non ufficialmente confermata sembra vi sia una maggiore contagiosità nei bambini Anche l’OMS ritiene che la mutazione inglese del nuovo coronavirus possa essere «più facilmente trasmissibile da giovani e bambini».

Il professor Mark Harris, virologo all’Università di Leeds, in proposito, ha avvertito che «ci sono timori che se davvero il virus si replica e cresce meglio nei bambini, si abbia un effetto di amplificazione su tutta la popolazione del Regno Unito».

Se i timori del professor Harris risultassero fondati, anche in Italia (e negli altri Paesi europei) vi sarebbero ripercussioni sulle attività didattiche in presenza nelle scuole. Mancano due settimane al 7 gennaio, giorno atteso per ritorno a scuola di milioni di alunni, ma sarà necessario studiare con urgenza gli effetti del virus inglese per avere conferma o smentita della sua contagiosità sui minori.

Le sue caratteristiche ufficiosamente accertate sono la maggior velocità di propagazione e l’invarianza letale rispetto al coronavirus da cui deriva.

Se dovesse essere accertata anche la particolare contagiosità sui minori, la scuola rischierebbe di trasformarsi in una fonte pericolosa di diffusione dei contagi.

Il 7 gennaio, solennità della bandiera tricolore, per la scuola può segnare un bivio: si ammaina per il momento la speranza del ritorno in classe oppure si saluta festeggiando l’ingresso a scuola per migliaia di studenti che da mesi ne sono stati esclusi.