Centemero (Fi) a Tuttoscuola: Serve una didattica innovativa

Parla ai nostri microfoni la referente per l'istruzione di Forza Italia

Elena Centemero è la responsabile nazionale Scuola e Università del partito berlusconiano.

L’abbiamo incontrata alla Camera in occasione del ‘patto con la scuola’, iniziativa che Forza Italia ha presentato a Montecitorio e che verrà consegnata al ministro Stefania Giannini (tra le proposte, che verranno sottoposte ad una consultazione online, un rimodulamento dei finanziamenti per l’autonomia scolastica, modifiche al testo unico per bandire un concorso ogni due anni, l’introduzione di una laurea magistrale per l’insegnamento e la differenziazione dello stato giuridico dei docenti…). 

E con l’onorevole azzurra abbiamo parlato del nostro dossier sulla dispersione. Elena Centemero l’aveva letto, e questo è il giudizio che abbiamo raccolto (AUDIO):

“Secondo noi la ricetta contro gli abbandoni è quella di motivare gli studenti e far sì che ci sia un’offerta formativa di qualità.

E’ ovvio poi che non ci sia una soluzione unica: ci sono una serie di progettualità, ma anche il modo di insegnare, la didattica: una didattica innovativa, ad esempio che utilizzi la digitalizzazione e i nuovi strumenti dei media. E per questo c’è bisogno, oltre alla liberazione delle risorse, pure che ci siano docenti preparati, docenti che abbiano una formazione continua, e docenti che abbiano gli strumenti per affrontare le difficoltà.

Quindi deve essere reimpostato da parte del ministero, con delle linee chiare, come utilizzare le risorse sia in termini finanziari sia in termini di capitale umano.

Penso per esempio all’organico funzionale, cioè dare alle scuole, lo semplifico, un po’ più di docenti, rispetto a quella che è la necessità media, potrebbe permettere di affrontare meglio alcune problematiche, come la mediazione per gli studenti stranieri o dei progetti individuali ad hoc.

In sostanza, è una pluralità di risposte ma il punto fondamentale è che nelle linee generali che il Ministro può fornire, le singole scuole autonome, le singole istituzioni sul territorio che conoscono bene le situazioni, siano messe nelle condizioni di poter dare risposte autonomamente”.