Carriera dei docenti/1. Mons parturiens al Senato

I numerosi emendamenti presentati soprattutto dai partiti di destra per una carriera strutturata dei docenti (erano previsti tre profili all’interno dell’unica funzione docente) si sono squagliati come neve al sole.

Non ci sarà carriera vera per gli insegnanti. È questo, purtroppo, il primo punto fermo delle nuove disposizioni previste anche dagli emendamenti al DL 36 in fase di conversione in legge al Senato.

La progressione economica sarà confermata secondo anzianità. Punto.

Tuttavia, una disposizione di pseudo carriera prevede a favore di docenti incentivati il passaggio anticipato alla posizione stipendiale successiva (gradone).

Si tratta di un passaggio non automatico, ma selettivo che, comunque, esclude i docenti che si trovano già nell’ultimo gradone: per loro (quasi centomila insegnanti con oltre 35 anni di anzianità) nessun incentivo a formarsi, e si può evidentemente considerare sufficiente la “carriera” che hanno già fatto…

I costi di questa operazione saranno sostenuti dalle risorse che confluiranno in un apposito Fondo per l’incentivo alla formazione; fondo ripartito tra le istituzioni scolastiche in proporzione al numero di docenti di ruolo in servizio.

Il fondo sarà alimentato dai risparmi derivanti dalla graduale chiusura delle classi, per effetto della denatalità e della conseguente riduzione dei posti-cattedra per circa 10mila unità.

Si tratta, dunque, di una incentivazione a costo zero che in questo momento sta provocando anche polemiche e divergenze al Senato nella conversione del DL 36.

Chi e come potrà accedere al compenso incentivante per questa pseudo carriera? Proviamo a scoprirlo nella notizia successiva.

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