C’è futuro per le sezioni primavera?

Le sezioni primavera, il servizio educativo apprezzato da famiglie e amministrazioni comunali, nato tre anni fa, rischia di non avere futuro, complice anche il prossimo rinnovo degli organi regionali per governatori e consigli.

Cosa c’entrano le regioni? C’entrano, c’entrano…Vediamo perché.

I nuovi organi regionali, dopo le elezioni di fine marzo 2010, potranno entrare nel pieno della loro attività istituzionale probabilmente alle soglie dell’estate. La Conferenza delle Regioni (costituita dai presidenti delle Regioni o loro delegati), nella nuova composizione sancita dall’esito elettorale, potrà insediarsi e deliberare, se tutto andrà bene, ad agosto. E soltanto allora, quando la Conferenza delle Regioni sarà nel pieno delle sue funzioni, potrà anche consentire il funzionamento dell’altra Conferenza, quella unificata Stato-Regioni-Autonomie locali che, per legge, deve, tra le tantissime incombenze, deliberare anche l’Accordo per il funzionamento delle sezioni primavera.

Se per il primo anno (2007) l’Accordo costruito dal nulla era arrivato alla sottoscrizione definitiva da parte della Conferenza Unificata soltanto a metà giugno, l’anno dopo era invece stato definito il 20 marzo 2008, consentendo l’avvio regolare del servizio a settembre.

L’anno scorso invece, terzo anno della sperimentazione, complici i cattivi rapporti istituzionali tra Regioni e Governo, la Conferenza Unificata ha sospeso per mesi il suo funzionamento, arrivando a definire l’Accordo per le sezioni primavera soltanto il 29 ottobre 2009, mettendo in crisi in diverse parti d’Italia il nuovo servizio.

Le Regioni, contro la proposta del ministero dell’istruzione (parte in causa nella Conferenza unificata), non hanno mai voluto che l’accordo avesse una durata superiore ad un anno, costringendo a rinnovarlo anno dopo anno (e nel 2009 con il ritardo che abbiamo visto).

Per il 2010-11 si rischia ancora una volta di avere l’accordo nazionale ad anno scolastico ampiamente avviato. E, senza accordo, non è possibile finanziare le sezioni primavera; senza soldi, il servizio rischia di non decollare.

L’ultimo accordo prevedeva anche la costituzione di una cabina di regia nazionale, composta dai rappresentanti dei ministeri, delle regioni e dei comuni. Nomine da parte delle regioni, a quanto sembra, non ne sono state fatte. Senza cabina di regia il servizio non potrà essere monitorato e valutato per svilupparne le potenzialità e farne sistema.

Insomma, le sezioni primavera sono arrivate a un punto morto. Hanno un futuro?