Brocca, l’anti-Bertagna

Beniamino Brocca, responsabile scuola dell’Udc, si sta sempre più caratterizzando per la sua ostilità al progetto del docente tutor nella scuola primaria, contenuto nelle “Indicazioni nazionali” predisposte sulla base delle elaborazioni tecniche elaborate dal prof. Bertagna e nella stessa sperimentazione in corso in 250 istituzioni scolastiche.
Brocca, già sottosegretario all’Istruzione e noto per i progetti sperimentali della secondaria, è stato, a suo tempo, un sostenitore della riforma di ordinamento della scuola elementare (legge 148/90), la riforma dei moduli. E, proprio in difesa del modulo didattico, che rappresenta l’unità organizzativa e didattica attuale dell’elementare, Brocca si sta impegnando in un attacco senza sconti contro l’idea del docente tutor-coordinatore, che rappresenta l’elemento di destrutturazione del modulo stesso.
L’ultima occasione si è registrata a Modena al convegno promosso dall’Ufficio Scuola dell’arcidiocesi, dove Brocca parlando della figura del tutor nella scuola elementare l’ha definita “una sciocchezza” che rischierebbe di “scassare la scuola”.
Il totale silenzio della legge delega in merito (non si fa accenno alcuno a riforme organizzative e didattiche della scuola primaria) sembra indirettamente rafforzare la sua convinzione che non sia legittimo, oltre che opportuno, buttare a mare i moduli, mentre le “Indicazioni nazionali”, centrando la ragione di fondo della riforma sulla personalizzazione dei piani di studio – che sembra aver incontrato il consenso delle scuole che sperimentano -, sostengono la tesi opposta di superamento del modulo della scuola elementare e di rottura della parità di funzioni dei docenti che lo componevano.
È logico attendersi nelle prossime settimane sviluppi, forse anche clamorosi, di questa profonda divergenza di vedute all’interno della maggioranza che sostiene il Governo e il ministro Moratti.