Bocciare, soluzione estrema. Come? Perché?

Dispersione scolastica e bocciature sono, secondo il dossier di Tuttoscuola (pag. 15), fenomeni strettamente correlati che vanno prevenuti con ‘la riduzione drastica delle bocciature attraverso piani di studio più flessibili e personalizzati, criteri di valutazione che tengano conto dei passi avanti rispetto alla situazione familiare e sociale di provenienza, e abbinando le residue bocciature a corsi di recupero obbligatori e a sistemi di incentivi e disincentivi’.

Il ministro Carrozza, in un’intervista al ‘Mattino’ sugli obiettivi del nuovo anno scolastico, ha auspicato che la bocciatura sia sempre più rara, “una scelta estrema in una scuola dove, chi entra, entra per vincere”.

Alle parole del ministro ha fatto eco il suo sottosegretario, Marco Rossi Doria, intervistato dal programma ‘Tutta la città ne parla’ di Rai Radio3 a commento delle parole del ministro Carrozza: “Non basta bocciare, nella scuola serve equità. Bisogna essere onesti coi ragazzi – ha detto Rossi Doria – fargli capire quello che sanno e quello che non sanno, certo non regalargli la promozione perché significherebbe negare la loro dignità, e poi accompagnarli nel superamento delle difficoltà. Oggi c’è un problema di equità, la nostra scuola è troppo standardizzata: una scuola equa non dà la stessa cosa a tutti, ma dà di più a chi parte con meno, come diceva don Milani. Fa scoprire le parti nascoste di ciascuno studente e ne stimola i lati più forti. Se non si procede così, ci ritroveremo con una scuola dei talenti da una parte e una scuola degli ‘sfigati’ dall’altra, ma questo sistema non funziona”.

Per Rossi Doria, equità non significa uguaglianza astratta, ma saper riconoscere i diversi contesti familiari e sociali di provenienza e colmare gli svantaggi con dei programmi integrati e razionali.

Sulle dichiarazioni del ministro Carrozza che considera la bocciatura estrema come invito all’indulgenza, il prof. Giorgio Israel su ‘Il Messaggero’, dopo aver affermato che si rischia di “sottrarre agli insegnanti ogni strumento per incentivare il rendimento degli studenti”, ha dichiarato che “il premio del merito e la sanzione del demerito sono condizioni essenziali per la sopravvivenza della scuola”.