Bilancio Moratti: cosa ha trovato cosa ha lasciato/1. Il tempo pieno

Cinque anni alla Minerva non sono pochi. Fanno di Letizia Moratti il terzo ministro dell’istruzione per durata dal dopoguerra. Vediamo, analizzando i dati, l’impatto avuto su tre fronti importanti del sistema istruzione: il tempo pieno nella scuola elementare, il numero di classi e di personale.
Il programma dell’Unione, tra gli obiettivi per il primo ciclo d’istruzione, ha quello di rilanciare il tempo pieno della scuola primaria e il tempo prolungato della secondaria di I grado “…. ripristinandone la normativa nazionale, da valorizzare come modelli didattici, con il riconoscimento della pari valenza educativa di tutte le attività previste“.
L’ex ministro Moratti aveva sì mantenuto il tempo pieno come offerta complessiva, ma ne aveva modificato la struttura unitaria, incidendo sostanzialmente sul modello organizzativo (anche se poi in pratica sembra che nella maggior parte dei casi sia rimasto proprio come prima).
L’attacco al modello di tempo pieno ha convinto molti che esso sia stato ridotto nelle sue dotazioni complessive, mortificando le aspettative di molte famiglie.
Come stanno realmente le cose?
Nel primo anno della sua gestione (2001-2002), quando la macchina amministrativa aveva già provveduto ad assegnare posti secondo le precedenti regole, gli alunni che in tutta Italia si sono avvalsi del tempo pieno nella scuola elementare sono stati 573.118 su 2.534.209, pari al 22,62%.
Dopo quattro anni di cura Moratti, nel 2005-2006 i ragazzi che frequentano scuole a tempo pieno sono diventati 634.230. Vi sono, dunque, più di 62 mila nuovi alunni che hanno avuto accesso al tempo pieno (+10,65%). Nel frattempo, però la popolazione scolastica della primaria è aumentata complessivamente solo di 11.282 unità, il che significa che vi è stato un ulteriore spostamento di scelta degli alunni dal tempo normale al tempo pieno per quasi 50 mila unità. Oggi la percentuale di alunni che si avvalgono del tempo pieno è salita al 24,92% (+2,3% rispetto a 4 anni fa).
A questa più forte domanda di tempo pieno delle famiglie ha risposto l’Amministrazione scolastica con una maggior offerta di classi funzionanti a tempo pieno che sono infatti passate dalle 29.627 del 2001-02 alle 32.065 attuali, con un incremento di 2.438 unità (+8,23%).
È da rilevare che nel frattempo il numero complessivo delle classi, per i tagli di organico, è diminuito di 1.804 unità, ma a farne le spese è stato il tempo normale che ne ha perse 4.242.
Forse aveva inizialmente altre intenzioni la Moratti, ma alla fine con lei il tempo pieno ha raggiunto in assoluto il livello più alto di iscritti e di classi da quando funziona.