Biden sollecita la riapertura delle scuole ma i distretti preferiscono la DaD

Per un Paese a struttura federale, con forti autonomie locali, come gli Stati Uniti d’America, i conflitti tra autorità centrali e locali sono all’ordine del giorno e ricordano per certi aspetti quelli che caratterizzano in Italia il rapporto tra lo Stato e le Regioni in diversi ambiti, tra i quali anche quello dell’istruzione: si veda, per fare un esempio d’attualità, la questione della riapertura delle scuole, che vede lo Stato (il MI di Lucia Azzolina) sul fronte degli aperturisti e molte Regioni (a prescindere dall’orientamento politico) sul fronte opposto.

Sulla questione il presidente uscente Trump e la sua ministra DeVos non si erano espressi, scaricando in pratica la responsabilità delle scelte sulle autorità locali, singoli Stati e distretti scolastici. Diversa è invece la posizione assunta dal presidente eletto Joe Biden, nettamente favorevole alla riapertura degli edifici scolastici. Ma i distretti vanno in direzione opposta, soprattutto quelli più colpiti dalla pandemia.

Un monitoraggio condotto dal Center on Reinventing Public Education (CRPE) su un campione rappresentativo nazionale di 477 distretti ha rilevato che tra l’inizio di novembre e la fine di dicembre la quota di distretti scolastici che offrono solo istruzione a distanza anche per gli alunni più piccoli (K-8) è aumentata di 10 punti percentuali, dal 21,2% al 31,7%, come riferisce Catherine Gewertz nel numero di edweek.org del 14 gennaio 2021. Un’altra organizzazione, che comprende nel monitoraggio anche le scuole secondarie superiori (K-12), fa salire la percentuale delle scuole in DaD al 49,5% (dato riferito al 13 gennaio).

Ma Joe Biden nel corso della campagna elettorale aveva detto di considerare “il ritorno della maggior parte delle scuole K-8 all’istruzione in presenza una priorità assoluta per i suoi primi 100 giorni in carica”, visto che la DaD danneggia soprattutto i figli delle famiglie più povere, degli immigrati e delle minoranze nere e ispaniche.

Che farà ora Biden? Secondo Robin Lake, direttore esecutivo del CRPE, l’unica strada percorribile è quella di accelerare al massimo la vaccinazione degli insegnanti. Operazione che anche negli USA, patria della Pfizer, sembra incontrare notevoli difficoltà sul piano organizzativo. Se ne parla anche in Italia.

Per approfondimenti: Vaccini Covid-19, Arcuri: ‘Dopo gli ultra 80enni sarà il turno degli insegnanti’, https://www.tuttoscuola.com/vaccini-al-personale-scolastico-azzolina-chiede-formalmente-di-dare-priorita-al-personale-scolastico/