Bidelli. Pulizia sì, pulizia no

La proposta del ministro Gelmini di “normalizzare” la situazione dei bidelli, togliendo i servizi esterni di pulizia e l’utilizzo “improprio” dei lavoratori socialmente utili, sta dividendo il mondo della scuola e quello sindacale.

Affidare la pulizia ai bidelli non è praticabile, soprattutto perché si andrebbe a distruggere un settore come quello delle pulizie multi servizi che, nella scuola impiega circa 15 mila addetti“. Lo dichiarato il Commissario Nazionale della Ugl Igiene Ambientale, Giancarlo Favoccia che  aggiunge: “parliamo di un bacino altissimo di lavoratori che sarebbero, di certo, difficilmente ricollocabili visto anche l’età media, 45-50 anni, e considerato che gli stessi sono impegnati maggiormente nelle regioni del centro e sud Italia, gia’ notevolmente flagellato dal fenomeno della disoccupazione“.

Il segretario generale dello Snals, Marco Paolo Nigi, è di diverso avviso: “Siamo d’accordo con la valutazione negativa data dal ministro in Parlamento sulla esternalizzazione dei servizi di pulizia delle scuole che hanno un costo insostenibile per il bilancio dello Stato. Medesima convergenza anche riguardo alla proposta di ricondurre tale compito alle normali mansioni del personale interno alle scuole“.

Nigi ricorda che questa è una tesi che lo Snals ha sempre sostenuto ai tavoli di confronto al Miur per la definizione degli organici del personale, perché ritiene non ammissibile che ci sia uno spreco di risorse pubbliche per affidare la pulizia delle scuole a soggetti esterni, quando tale mansione è riconducibile al profilo professionale dei collaboratori scolastici.

Il segretario dello Snals ricorda che l’«esternalizzazione» delle pulizie è costata all’erario 560 milioni di euro, determinando la drastica riduzione del numero dei collaboratori scolastici con gravi danni alla funzionalità delle scuole.

Sulla stessa linea è anche il segretario dell’Aduc, Primo Mastrantoni: “I bidelli devono pulire le scuole e non si può ricorrere, a meno di situazioni particolari, ad appalti esterni che aggravano il bilancio pubblico. I bidelli dovrebbero avere, essenzialmente, la funzione di vigilanti e di addetti alle pulizie. Se una finestra o un soffitto sono troppo alti come si fa a pulirli? Non si fa, si chiama l’impresa di pulizia! È questa la distorsione cui ci ha portato una insensata contrattualità sindacale“.