Aumentano i bocciati nelle superiori

Il ministero ha diffuso i dati degli scrutini finali dei ragazzi per i quali il giudizio di ammissione era stato sospeso a giugno in presenza di insufficienze in alcune discipline.

Nel corso dell’estate, e soprattutto a cavallo dei mesi di agosto e settembre, i consigli di classe hanno effettuato gli scrutini dei ragazzi che nel corso dell’estate avevano dovuto recuperare i “debiti” in una o più discipline.

Tra giugno e settembre i non ammessi alla classe successiva sono stati il 16,2% contro il 14,2%, esattamente due punti in meno dell’anno scorso.

Ha vinto la linea di maggior severità voluta prima dal ministro Fioroni e poi dal suo successore, il ministro Gelmini o ha mancato l’obiettivo l’azione di recupero voluta dal ministro Fioroni nel corso del 2007-2008 e difesa dalla Gelmini?

La risposta non è facile, ma una conseguenza è sicura: l’aumento dei bocciati farà aumentare il numero degli studenti e delle classi per accoglierli, con buona pace per il maggiori costi. E pensare che nella prima finanziaria del governo Prodi (ministro Padoa Schioppa) si era calcolato di risparmiare classi (e docenti) prevedendo un minor numero di bocciati.

Le regioni del sud sono quelle che a giugno hanno “rimandato” con debito a settembre la più bassa percentuale di alunni, a differenza di quanto avvenuto al nord e al centro.

Nelle isole, tra giugno e settembre, si è bocciato più che altrove.

Il primo anno di corso è quello dove si registra la maggiore selezione: il 21,8% contro il 18,7% dell’anno scorso.