Atto di indirizzo, Ancodis: ‘Nessuna attenzione al ruolo dei collaboratori dei DS’

A leggere l’atto di indirizzo del Ministro per il rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021 sembra di avere in mano un testo per la scuola del 900 nel quale non traspare una “visione strategica” per un rinnovato e moderno strumento contrattuale“. Così l’Ancodis, l’Associazione nazionale collaboratori del dirigente scolastico, commenta l’atto di indirizzo presentato lo scorso 1° febbraio ai sindacati. “Appare disconnesso con il Patto per la scuola del 20/5/2021, il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale e l’atto di indirizzo quadro per i rinnovi contrattuali delle pubbliche amministrazioni per il triennio 2019-2021“.

“Il Ministro Bianchi sembra non dare alcuna attenzione al ruolo dei collaboratori dei dirigenti scolastici individuati ai sensi del D. Lgs 165/2001 senza i quali la scuola – secondo la sua autonomia  organizzativa – non può portare avanti quotidianamente e per un intero anno il piano dell’offerta formativa. Si ha come la percezione che per il Ministro “fare scuola” significhi soltanto entrare in un ambiente di apprendimento dimenticando un’evidente realtà: la sua complessità che il dirigente scolastico e il Dsga non potrebbero assolutamente affrontare senza l’intenso e insostituibile lavoro di questi docenti“, scrive l’Ancodis.

Non possiamo più accettare l’indifferenza di chi non riconosce l’importanza, la qualità e la quantità del lavoro di tutte le professionalità della scuola: anche in questo atto di indirizzo si continua ad ignorare questi docenti con una insopportabile discriminazione professionale! Permangono tanti “buchi neri” tra i quali la vera valorizzazione del personale scolastico a tutti i livelli e secondo principi meritocratici che – a differenza dei più evoluti sistemi scolastici europei – non stimola l’attivazione di una forte motivazione al lavoro aggiuntivo dedito al funzionamento organizzativo della moderna e complessa istituzione scolastica autonoma. Sembra mancare il coraggio di dare alla scuola italiana quel moderno e innovativo contratto che la renda più efficiente e corrispondente alle moderne necessità organizzative e gestionali sul piano organizzativo e amministrativo – conclude l’Ancodis – . Sottoscrivere un CCNL arcaico e scollegato dalla complessità della scuola di oggi non può che essere una evidente umiliazione di migliaia di donne e uomini di scuola“.  

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