Aprea batte Brocca uno a zero

L’altro motivo che nel maggio scorso bloccò l’approvazione dello schema di decreto legislativo in Consiglio dei Ministri sembra sia stato quello del docente tutor e, soprattutto, della rigida previsione di un orario settimanale in classe di almeno 18 ore (sulle 27 complessive di lezione).
Quella previsione, ispirata dalle elaborazioni del prof. Bertagna e fatta propria in particolare dal sottosegretario on. Valentina Aprea, non era stata condivisa dall’ex-sottosegretario Beniamino Brocca (responsabile scuola dell’Udc) che in diverse occasioni pubbliche l’aveva pesantemente criticata, rivendicando sostanzialmente una difesa dell’organizzazione attuale della scuola elementare che prevede i cosiddetti moduli e funzioni paritarie dei docenti.
Sembrava che la mediazione potesse diventare quella di affermare da una parte la funzione tutoriale ma, dall’altra, di non vincolarla ad un orario definito di presenza in classe, anche nel rispetto dell’autonomia delle scuole.
Dalla sintesi del decreto presentata dal Miur risulta invece che tutto è rimasto come prima, come voleva l’on. Aprea: docente tutor-coordinatore con presenza di almeno 18 ore nelle prime tre classi della scuola primaria. Si direbbe che l’on. Brocca si sia rassegnato, a meno che il testo ufficiale varato in Consiglio e non ancora reso noto, contenga qualche sorpresa sull’argomento oppure, più probabilmente, che ogni mediazione sia rinviata al confronto nelle Commissioni parlamentari.