Anno 2010-2011. Anno zero o anno x?

Quasi un anno fa Tuttoscuola si chiedeva se il 2010, anno inaugurale del nuovo decennio, sarebbe stato l’anno zero per la scuola italiana: un anno di chiusura dei conti con il passato e di ri-partenza, oppure un nuovo-vecchio anno.

A giudicare dalle cronache dei giornali di questi giorni, per la verità, sembra che – archiviato il 2009-2010 come l’ultimo della vecchia serie – il nuovo anno scolastico sia più un anno x che un anno zero: un anno pieno di problemi e di incognite. Problemi, non nuovi ma aggravati dai tagli al bilancio dell’istruzione, ci sono sul fronte del precariato e delle nomine annuali, del costo dei libri di testo, dell’edilizia. A questi si aggiunge quello delle molte presidenze di istituti scolastici date in reggenza a dirigenti scolastici titolari in altre scuole.

La principale incognita riguarda invece l’impatto dei nuovi regolamenti di riordino ordinamentale ed organizzativo della scuola secondaria liceale, tecnica e professionale sulla scuola reale: se e quanto essi incideranno sulla qualità dei risultati che saranno conseguiti dagli alunni delle prime classi, nelle quali si applicano per intero i nuovi ordinamenti; se e quanto peserà la riduzione degli orari nelle classi successive alla prima, che continuano ad esaurimento con i vecchi ordinamenti, soprattutto negli istituti tecnici e professionali; se e quanto l’autonomia delle istituzioni scolastiche sarà utilizzata in avanti, per innovare, oppure all’indietro, per conservare (cattedre, prassi didattiche consolidate, modelli organizzativi tradizionali…).

Altra incognita è l’utilizzazione dei risparmi derivanti dalla legge 133/2008: in parte, come concordato con i sindacati, serviranno a ripristinare gli scatti legati all’anzianità, e in parte – qui sta l’incognita – per gli scopi previsti dalla legge, la “valorizzazione e lo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola a decorrere dall’anno 2010, con riferimento ai risparmi conseguiti per ciascun anno scolastico“.  Anche in questo caso si vedrà se e quanto tale risorsa sarà utilizzata in avanti (valorizzazione e sviluppo professionale) o all’indietro (scatti).