Addio primine, la Moratti le ‘spegne’

Non si potrà accusare il ministro Moratti di favorire le scuole materne private, ora che si accinge a mettere in atto la cancellazione delle primine, sin dall’anno prossimo.
Fino a ieri (cioè fino all’anno scolastico in corso) era possibile, per i bambini di sei anni, sostenere l’esame di idoneità (art. 147 del Testo unico) e passare direttamente – con l’anticipo di un anno e senza la frequenza della prima classe elementare – direttamente alla seconda classe.
Per arrivare a quell’esame di idoneità che serviva da scorciatoia, i bambini, già a cinque anni di età, venivano preparati appositamente in scuole materne private, svolgendo, anziché le normali attività dell’infanzia, quelle scolastiche dell’elementare. Le classi che li accoglievano erano le “primine”, un servizio che fruttava tra l’altro un discreto business per le scuole private
D’ora in poi non sarà più possibile, perché l’articolo 8 del decreto legislativo che sarà esaminato dal Consiglio dei ministri prevede, nel testo pubblicato da vari organi di stampa, che possano accedere all’esame di idoneità gli alunni “provenienti dalla scuola privata o familiare che compiono entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento un’età non inferiore a quella richiesta per la classe cui si intenda accedere“. Ciò significa che per accedere da privatisti alla scuola pubblica occorre avere almeno l’età degli altri alunni che la frequentano regolarmente.
Prima si poteva accedere alla seconda classe all’età di sei anni; ora ne occorreranno sette. L’unica scorciatoia consentita sarà quella degli anticipi previsti dalla legge di riforma.
E le scuole materne private dovranno rinunciare per sempre – c’è da presumere con dispiacere – all’entrata delle primine.