Diplomifici/1. Il programma FarWest di Rai 3 conferma il business del diploma facile

Venerdì 24 ottobre il programma FarWest su Rai 3 ha tradotto in indagine giornalistica sul campo – entrando con le telecamere in centri e istituti sospettati di rilasciare “diplomi facili” e con interviste con identità protetta (in ombra e con voce alterata) – le denunce e le analisi esclusive di Tuttoscuola sui diplomifici. I nostri dossier avevano infatti aperto, ormai più di due anni fa, il vaso di Pandora su un mondo opaco di certi istituti paritari (senza fare nomi, ricordiamo, perché a noi interessava denunciare il fenomeno, il resto spettava alle autorità competenti). Il giorno stesso del lancio il Ministero dell’istruzione annunciò il piano di ispezioni, poi realizzato secondo la mappa degli istituti sospetti disegnata nel dossier. Nel quale misuravamo il cosiddetto “salto di iscritti” tra quarto e quinto anno, localizzando con precisione dove esso si era verificato con relativo trend pluriennale. Un lavoro certosino ed elaborato scientificamente, che ha offerto un quadro del tutto inedito di un fenomeno letteralmente esploso negli ultimi anni. Poi la legge (la n. 79/2025), e in parallelo l’indagine della Guardia di Finanza, perché il ministro Valditara non si è fermato agli annunci, come altri predecessori, ma sta andando fino in fondo. Anche se poi il lavoro sarà da fare negli anni, e per farlo bene servono gli ispettori, molti più di quelli che vinceranno il concorso in corso.  
 
L’inviato di Rai3 Tommaso Mattei, coadiuvato da Giulia Paltrinieri con Cecilia Attanasio Ghezzi e Chiara Concilio, ha innanzitutto dimostrato concretamente con immagini e il racconto di protagonisti appunto cosa accade da anni in centinaia di scuole, più o meno riconosciute. Le immagini hanno consentito con efficacia di calarsi in un contesto che a chi crede nel valore dell’educazione non può non aver causato un senso di voltastomaco. Ha preso così forma negli occhi di tutti noi quel “turismo da diploma”, come lo avevano battezzato i dossier di Tuttoscuola raccontandone i meccanismi e le rotte, spesso dal nord verso il sud Italia (Campania soprattutto, ma anche Sicilia e Lazio).
 
Il servizio televisivo ha seguito il percorso di un Centro Studi da Bologna fino a un istituto paritario campano, tra i tanti, a dire dei responsabili del Centro, “convenzionati” (a questo riguardo va precisato che gli istituti paritari sospetti sono una piccola parte di un mondo serio e benemerito che non c’entra nulla con questo, come dimostrato dai dossier di Tuttoscuola). Al costo complessivo di 6mila euro, che – secondo quanto riscontrato dalla Guardia di Finanza – vengono spartiti tra il Centro Studi e l’istituto paritario, all’iscritto viene assicurato il conseguimento del diploma.
 
Se si considera che, a suo tempo, Tuttoscuola aveva individuato un centinaio di Centri Studio per il recupero di anni scolastici, si può immaginare quale business può determinare il “recupero” di anni scolastici, anche se una parte di quei Centri Studio si limita alla sola preparazione dei singoli senza intrattenere rapporti con istituti esterni.
Tuttoscuola ha calcolato nei dossier del 2023, dopo aver elaborato centinaia di migliaia di dati scaricati meticolosamente dal Portale dati del MIM, che circa 10 mila diplomi ottenuti in questo modo abbiano fruttato non meno di 50 milioni di euro all’anno: stime riprese dal servizio.
 
Quel turismo del diploma determina anche un indotto, toccato con mano dall’inviato di FarWest a Pagani (Salerno), definita dalla trasmissione “la capitale italiana dei diplomifici”, dove, per ospitare, se pur per pochi giorni, i candidati venuti da lontano, sono sorti da qualche anno numerosi Bed & Breakfast.
 
Fino all’anno scorso a Pagani c’erano tre istituti paritari: uno con ben 12 indirizzi di studio, uno con 9 e un altro con un solo indirizzo di studi.
Si può calcolare agevolmente che con quei 20 indirizzi di studio attivati i potenziali studenti iscritti superassero il migliaio e assicurassero alcuni milioni di euro di introiti.
 
Quest’anno uno di quegli istituti ha chiuso a seguito della revoca della parità, ma, comunque, fino a quando non verranno “messe a terra” le numerose e complesse azioni previste dalle nuove norme – che richiedono, lo ripetiamo, una costante azione da parte degli organi di controllo – Pagani potrebbe restare la capitale dei diplomifici, con un business assicurato ancora a lungo.
 

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