
DL 45/2025 contro i diplomifici all’esame delle commissioni in Senato. Il focus di Tuttoscuola

Al Senato è già all’esame delle commissioni il decreto-legge che all’art. 5 prevede azioni di contrasto ai diplomifici. La 7.a Commissione, Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, dopo l’esame del testo e una serie di audizioni in videoconferenza dei rappresentanti dell’associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola (ANP), dell’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) e dell’Unione delle province d’Italia (UPI), dei sindacati rappresentativi della scuola, ha fissato per il martedì prossimo, 29 aprile, la presentazione di emendamenti.
Parallelamente allo svolgimento dei lavori in Senato, Tuttoscuola – che con i suoi approfonditi dossier e la costante attenzione al tema ha scoperchiato il “pentolone” di un insano fenomeno sempre più esteso e sfacciato, pur non essendo audita, ha aggiunto di recente una serie di approfondimenti pubblicati a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro in un servizio speciale denominato “Focus DL 45 anti-diplomifici”, la nuova rubrica di Tuttoscuola dedicata al decreto-legge contro le scorciatoie scolastiche.
A tutt’oggi, sono stati già pubblicati quattro dei dieci focus previsti, seguiti da un numero crescente di persone interessate a conoscere meglio questo lato oscuro e controverso del nostro sistema di istruzione. Questi i primi approfondimenti elaborati in via esclusiva da Tuttoscuola:
- L’equivoco dei codici di indirizzo e dei codici di scuola
- Le disposizioni prevedono corsi completi, ma cosa succede nelle paritarie che non hanno classi intermedie?
- Una sola classe collaterale? Negli ultimi 8 anni quasi 2mila sono andate oltre quel limite
- Gli studenti lavoratori ignorati dal DL 45, ma non dai TAR
Per martedì 29 aprile è prevista la pubblicazione del quinto approfondimento: dal 2025/26 il registro elettronico sarà obbligatorio anche nelle scuole paritarie, per contrastare le falsificazioni delle presenze. Ma senza controlli ispettivi continui, il rischio è che le irregolarità restino invisibili anche nel digitale. Se ne parlerà, appunto, martedì 29 aprile.
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