
Nasce dal basso un’idea di federalismo scolastico?
L’Associazione nazionale dei comuni (Anci) e i sindacati della scuola CGIL, CISL, UIL e Snals, hanno avviato un ciclo d’incontri che si pongono un obiettivo che non ha precedenti nella storia della scuola italiana: l’idea condivisa è quella della reciproca difesa e valorizzazione dell’autonomia scolastica e delle autonomie locali.
L’associazione dei comuni ha ipotizzato la definizione di una vera e propria “piattaforma comune per la scuola” che superi l’anacronistica impostazione secondo la quale gli enti locali svolgono funzioni di tipo “servente”, e che getti le basi per un governo politico e programmatico locale dei servizi scolastici.
La difesa delle autonomie, la generalizzazione della scuola dell’infanzia, l’ampliamento quantitativo e qualitativo dell’offerta scolastica, la riqualificazione del patrimonio di edilizia scolastica, sono i temi sui quali si è registrato un primo sostanziale accordo.
Lo strumento principe per il raggiungimento degli obiettivi condivisi è individuato nella costruzione di reti scolastiche e interistituzionali che, dal basso, potranno realizzare le sinergie necessarie al miglioramento del servizio e dare ai sistemi locali quella forza “contrattuale” che difficilmente le singole scuole e i singoli enti locali potrebbero avere.
Il progetto è già stato discusso. Dopo la giornata introduttiva generale del 4 settembre, l’Anci e i sindacati si sono visti l’11 settembre. L’incontro è stato dedicato alle cosiddette “funzioni miste”. Questione non semplice, apertasi dopo il passaggio dei bidelli allo Stato, sulla quale non poche sono state, in passato, le tensioni tra sindacati e comuni.
Prossima data il 22 settembre. Non appare un percorso facile, quello intrapreso, ma gli esiti potrebbero rappresentare una “novità vera” nel panorama della scuola italiana. Vedremo.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via