Educazione civica: 33 ore e voto in pagella. Ecco cosa succederà da settembre

Da settembre l’educazione civica torna sui banchi di scuola. Lo scorso 1° agosto il Senato ha approvato in via definitiva il ddl sull’introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica. Il provvedimento è passato con 193 sì e 38 astenuti. Lo scorso maggio era arrivato l’ok della Camera è arrivato con nessun voto contrario e con soli 3 astenuti. Alle medie e alle superiori sarà argomento d’esame, per le elementari si tratterà invece di un insegnamento più sintetico. 

“È con orgoglio che possiamo dire che regole, diritti e doveri tornano con più forza sui banchi di scuola ad accompagnare la crescita dei nostri bambini e ragazzi – spiegano i deputati della Lega, Massimiliano Capitanio e Angela Colmellere, primo firmatario della proposta di legge e relatrice alla Camera –. Questa era una legge attesa da oltre un decennio e che non era più rimandabile. Fermare le lancette dell’orario scolastico per parlare di Costituzione, di legalità, di ambiente, di educazione digitale è un atto di buonsenso e, per usare le parole di Aldo Moro che volle per primo l’educazione civica, è uno splendido modo per ‘pulire il futuro’ dei nostri giovani. In questo mondo spesso privo di valori, è più che mai urgente riacquistare consapevolezza di cosa significhi il rispetto verso gli altri e verso la vita, ecco perché si deve ricominciare proprio dalla scuola. Grazie ai ministri Bussetti e Salvini per aver attivamente sostenuto questo provvedimento e a tutte le forze di maggioranza e minoranza per aver collaborato alla stesura di una legge che appartiene a tutti”.

Sono previste almeno 33 ore annue e voto in pagella come previsto dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, e dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122. Cerchiamo di capire insieme cosa succederà a settembre.

Educazione civica a scuola: i principi generali

I primi due articoli del testo approvato stabiliscono i principi generali in base ai quali “l’educazione civica contribuisce a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri”. “L’educazione civica sviluppa nelle istituzioni scolastiche la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione europea per sostanziare, in particolare, la condivisione e la promozione dei princìpi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, diritto alla salute e al benessere della persona”. Stando a quanto stabilito dalla legge, le scuole “prevedono nel curricolo di istituto l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, specificandone anche, per ciascun anno di corso, l’orario, che non può essere inferiore a 33 ore annue, da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio”.

Educazione civica a scuola: gli insegnanti

Nessun insegnante ad hoc. Il testo stabilisce infatti che nelle scuole del primo ciclo, l’insegnamento trasversale dell’educazione civica sia affidato in contitolarità, mentre nelle scuole del secondo ciclo sia affidato ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ove disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia. Per ciascuna classe è individuato, tra i docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica, un docente con compiti di coordinamento.

Educazione civica: cosa rientra nell’insegnamento?

Saranno oggetto di educazione civica: Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale; Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015; educazione alla cittadinanza digitale; elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro; educazione ambientale, sviluppo ecosostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari; educazione alla legalità e al contrasto delle mafie; educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni; formazione di base in materia di protezione civile. Nell’ambito dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica sono poi promosse l’educazione stradale, l’educazione alla salute e al benessere, l’educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva. Tutte le azioni sono finalizzate ad alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone, degli animali e della natura. Nell’ambito dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica, inoltre è prevista l’educazione alla cittadinanza digitale.

Per valorizzare l’insegnamento trasversale dell’educazione civica e sensibilizzare gli studenti alla cittadinanza responsabile, la scuola rafforza la collaborazione con le famiglie. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica, inoltre è integrato con esperienze extra-scolastiche, a partire dalla costituzione di reti anche di durata pluriennale con altri soggetti istituzionali, con il mondo del volontariato e del Terzo settore, con particolare riguardo a quelli impegnati nella promozione della cittadinanza attiva.