
Federalismo scolastico/3. Abilitazione nazionale, organici regionali
Anche in materia di organici la proposta della Lega si rifà a un precedente: la sentenza n. 13/2004 della Corte costituzionale, che aveva chiarito – a seguito del ricorso presentato dalle Regioni, e alla luce del nuovo Titolo V della Costituzione – che la distribuzione del personale tra le scuole era materia di competenza regionale, solo transitoriamente ancora esercitata dallo Stato.
Ora la Lega sollecita il superamento della transitorietà, affermando che allo Stato competono solo le regole generali di stato giuridico, come l’accesso all’insegnamento tramite l’abilitazione, la garanzia della libertà di insegnamento, le incompatibilità. Ma la dipendenza organica del personale docente, dirigente e ATA va riconosciuta formalmente alle Regioni per quanto riguarda il reclutamento e il rapporto di lavoro, e alle istituzioni scolastiche per lo svolgimento delle diverse attività sul luogo di lavoro e l’orario di servizio. Quindi i contributi per il funzionamento delle scuole, sia ordinari che perequativi, devono essere affidati alla programmazione regionale.
La proposta della Lega, che si incrocia su questo punto con posizioni espresse anche dal presidente della Regione Lombardia Formigoni, contempla il coinvolgimento delle Regioni nella contrattazione sindacale nazionale e la attivazione della contrattazione collettiva regionale, nel rispetto delle regole pertinenti al rapporto di lavoro e dei vincoli di bilancio derivanti dalla programmazione annuale e pluriennale delle singole regioni. Previsto anche il superamento del comparto unico della scuola attraverso la sua articolazione in aree contrattuali specifiche, in rapporto alle diverse professionalità: dirigenti, docenti e ATA.
L’iniziativa della Lega, per quanto centrata su tematiche di tipo prevalentemente istituzionale, finisce per investire materie già oggetto della proposta presentata all’inizio della legislatura dalla presidente della Commissione istruzione della Camera, Valentina Aprea, a lungo discussa e limata, ma alla fine bloccata dalla Lega, insoddisfatta per la scarsa (a suo avviso) attenzione riservata alle prerogative regionali. Un altro problema per la coesione dell’attuale coalizione di governo?
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